di Luca Filippi

Piombino (Livorno), 17 settembre 2012 - C'è chi è venuto un'ora prima a prendere il posto come nei concerti. La sala delle conferenze dell'Hotel Phalesia di Piombino si riempe velocemente e già mezz'ora prima che arrivi il camper di Metteo Renzi gli organizzatori devono allestire uno schermo esterno perché fuori c'è tanta gente, forse più che all'interno. “Dovevate prendere il cinema  Metropolitan”_ ammette con sportività Matteo Tortolini, consigliere regionale Pd di sponda bersaniana, che è venuto a sentire dal vivo Renzi. In sala arrivano i comitati di Cecina, i più numerosi, poi Livorno con l'assessore Grassi. C'è anche il sindaco di Collesalvetti, Lorenzo Bacci, uno che ha fatto lo stesso percorso di Renzi vincendo le primarie a dispetto dei vertici del partito.

Un po' di attesa e Matteo Renzi sbuca dal camper facendosi largo tra due ali di flolla. A una mamma con un piccolo bimbo in carrozzina ha detto: "Dovrei chiamare il 'Telefono Azzurro'. Stringe le mani, sorride, c'è il clima da festa universitaria, si annusa subito il fatto che è tutto molto leggero, c'è Renzi e non c'è il codazzo che accompagna solitamente i politici vecchio stampo. Sarà una cosa da nulla, ma la gente apprezza. Renzi parte subito in quarta, è diretto, parla con semplicità, ma tocca i temi che interessano alle persone. Fa vedere uno spezzone del film con Beningni e Troisi “Non ci resta che piangere”, è la scena del "ricordati che devi morire". Quello in cui Troisi risponde “Mo' me lo segno”.

“I nostri politici _ attacca Renzi _ hanno troppa paura del futuro, perché dobbiamo temere il peggio e non pensare di poter costruire il meglio. Noi vogliamo provare a cambiare in meglio il nostrto Paese”. “Il centrosinistra è andato a casa per le sue contraddizioni interne, i nostrri leader hanno avuto la loro occasione, ora è giusto che ci proviamo noi”. Renzi spazia rapidamente su economia, spesa pubblica, merito, scuola. “Non voglio licenziare i dipendenti pubblici, voglio solo che possano essere più efficienti e lavorare meglio”. E giù applausi. E poi: “nei primi cento giorni di Governo bisogna ridurre le tasse alle famiglie, cento euro in più al mese per una famiglia che ha uno stipendio di 1300 euro sono una cosa concreta e noi la faremo, perché così daremo una mano alle persone e all'economia rimettendo in moto i consumi.”

E chiude emozionando la platea: “Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Quando qualcuno non sa fare qualcosa dice a te che non la sai fare. La stessa cosa che è accaduta sulla questione delle primarie. Ora però la sfida è aperta e apprezzo Bersani che ha accettato il confronto.”

Parlando di Piombino, Renzi ha detto che "questa città non è Taranto, sta dimostrando una solidità che altre terre non hanno dimostrato. Qui ci sono state amministrazioni che hanno saputo affrontare un problema complicato ma anche foriero di opportunità in modo profondamente diverso da ciò che è invece avvenuto in Puglia. E' chiaro però _ ha aggiunto il sindaco di Firenze _ che la grande sfida è quella di capire come dare una prospettiva alla luce di tutte le difficoltà congiunturali e di crisi non solo nazionali. Quindi è fondamentale non solo coniugare ambiente e sviluppo ma anche le prospettive concrete occupazionali''.

 

A Cecina, intanto, tutto è pronto per la "Leopoldina" del comitato locale. Venerdì  21 settembre, alle ore 21, ci sarà la prima convention del comitato pro-Renzi. Il gruppo cecinese su Facebook ha già superato i 1.200 iscritti.