La madre è morta dal '97 ma la figlia non ne denuncia il decesso: intasca maxi pensione

Nei guai una parrucchiera livornese che in tutti questi anni ha percepito 162mila euro di pensione della mamma defunta

Una sede dell'Inps

Una sede dell'Inps

Livorno, 29 aprile 2016 - La madre era morta nel 1997 ma lei, la figlia, aveva omesso di denunciarne il decesso e da allora ne percepiva la pensione. Così è finita nei guai una parrucchiera livornese denunciata per essersi impossessata illegittimamente di 162mila euro. Immaginando che prima o poi sarebbe stata pizzicata, aveva intestato le due case comprate in questi anni al marito e ai figli. Il gip però ha disposto il sequestro preventivo di una delle due, acquistata con mutuo e l'Inps ha avviato le procedure di recupero coattivo. 

La donna, oggi sessantottenne, è stata scoperta e denunciata per truffa aggravata dalla guardia di finanza che, in esecuzione a un'ordinanza del gip Antonio Pirato, ha effettuato inoltre il sequestro preventivo dell'abitazione dove risiede. Le indagini della procura di Livorno sono partite dalla denuncia della direttrice dell'Inps di Piombino ( Livorno) che dopo una verifica aveva ravvisato 'anomalie' nell'erogazione di una pensione corrisposta a una signora, risultata deceduta nel 1997 a 74 anni, e che, con la rivalutazione Istat, nel 2013 aveva raggiunto l'importo mensile di 900 euro. Gli accertamenti effettuati dai finanzieri hanno confermato che la figlia della donna deceduta aveva omesso di comunicare il decesso della madre, continuando così a percepire mensilmente, grazie a una delega a suo tempo conferita dalla mamma, dal mese di novembre 1997 al 31 luglio 2013 - cioè per circa 16 anni - la relativa pensione, incassando complessivamente circa 162 mila euro. Dalle indagini svolte risulterebbe inoltre che le somme indebitamente riscosse in contanti siano state versate su conti correnti da cui la famiglia della donna avrebbe attinto per provvedere al pagamento delle rate di un mutuo, contratto per un valore di oltre 430 mila euro, per l'acquisto di un'abitazione. Immobile che, secondo le fiamme gialle, è stato intestato al coniuge dell'indagata e ai figli. Per questo, il gip ha disposto (fino alla concorrenza dell'importo di 179 mila euro, pari ai 162 mila euro e agli interessi legali maturati di 17 mila euro) il sequestro preventivo della casa. Nel frattempo, l'Inps non avendo ricevuto il rimborso delle somme, ha avviato le procedure di recupero coattivo.