Satira, la "lectio magistralis" di Paolo Morelli

Sabato l'incontro alla Libreria Belforte

Paolo Morelli

Paolo Morelli

Livorno, 26 novembre 2015 - Sabato alle 17.30 alla Libreria Belforte (scuola Carver di via Roma) è in programma «Te la do io, la satira! – Commentari per chi c’era e non dormiva», una «lectio magistralis» sulla satira che avrà ospite Paolo Morelli, incalzato dalle domande di Francesco Mencacci e Alessio Porquier, due delle strutture portanti dell’associazione culturale «Il Teatro della Cipolla». «Una “lectio magistralis”? No, troppo pomposo, direi piuttosto una chiacchierata al peperoncino sul cosiddetto sentimento del contrario a fin di bene – ammette Morelli –. Forse ce n’era bisogno perché, dopo l’attentato di gennaio alla sede di Charlie Hebdo, chiunque si è espresso con autorevolezza sulla satira, eppure sono mancati all’appello Paperon de’ Paperoni, Cocco Bill e me medesimo, probabilmente perché avevamo altre gatte da pelare. Di recente il terrore ha di nuovo colpito, ancora in Francia, e stavolta più duramente: e, alla sua maniera, la satira ha subito risposto, come sempre». Schivo, riservato, combattivo: Morelli dà l’idea di essere un tipo che non vende aria fritta, che non si dà delle arie e nemmeno che si prende troppo sul serio (non ama quindi chi lo fa). La sua schiettezza si traduce nel non ricorrere a espedienti ed evitare le bassezze di cui è capace chi vuole apparire a tutti i costi: Morelli è stato disegnato così. «Considerata la tonnellata di opinioni e giudizi – osserva – che ha sepolto i tragici eventi di Parigi del 7 gennaio, mi sono chiesto: magari mi sbaglio ma dato che penso di intendermi un po’ di satira anche io, perché non mi unisco al salmodiare generale? Sono intempestivo, del resto non sono dopato, sono “natural” al cento per cento».

Durante l’incontro Morelli parlerà di satira con dei “commentari” di propria officina che illustrerà dal vivo, accennerà alle sue ultime pubblicazioni (Editrice Zona) – l’antologia di racconti noir Brivido caldissimo a cui ha partecipato con un breve delirio satirico dalle tinte surreali e drammatiche e il libro cult di satira e humour «Noi cugi – Come eravamo a Livorno negli anni Ottanta» – fino a leggere freddure e calembour riguardanti i principali fatti del 2015 e, nel finale, proiettare alcune vignette dal profilo internazionalista e non. «Satira de noàntri, internazionalista, senza glutine, ce ne sarà per tutti: per ridere, riflettere e forse agevolare un po’ di reflusso gastroesofageo. Satira – conclude – è un termine troppo corto e rapido per qualcosa che esiste dagli albori del mondo».