Palio, l’ultimatum delle cantine: «Se il Comune non paga, si chiude»

La rabbia del presidenti: «Abbiamo anche rincarato le quote...»

Il palio 2015 (foto Novi)

Il palio 2015 (foto Novi)

Livorno, 8 ottobre 2015 - È INIZIATA da poco la stagione remiera e sembra che neanche quest’anno avranno fine polemiche e lamentele. Martedì si è svolta una prima riunione «conoscitiva» tra amministrazione e presidenti delle cantine e, tra proposte un po’ troppo affrettate e richieste impossibili, le parti si sono lasciate con l’ennesimo nulla di fatto. I tanti punti interrogativi sul futuro del Palio, infatti, sono rimasti tutti senza risposta. Ancora non è dato sapere se le gozzette rimarranno o meno, quando arriveranno le barche alle cantine e come sarà strutturata la stagione. Una cosa, però, è certa. Tutti i presidenti – o quasi – hanno già detto di essere in difficoltà, ma dall’amministrazione, al momento, non è arrivata nessuna soluzione per risolvere i problemi economici. 

«MARTEDÌ – ha detto Emiliano Fanelli, storico dirigente del Venezia – è stato dato un ultimatum a questa amministrazione. Fino allo scorso anno il Cavallino Rosso, per fortuna, è sempre rimasto al di fuori delle polemiche riguardati affitti, utenze e crisi economica. Noi soci del Venezia abbiamo aumentato la quota, passando da 10 a 20 euro al mese. Ma non ce la facciamo ugualmente. Ci è stato detto che dobbiamo pagare tutte le utenze, la luce, l’acqua il gas. Ma noi non ce la possiamo fare. E se non trovano una soluzione alternativa siamo pronti a consegnare le chiavi al sindaco. Quest’anno siamo messi bene, abbiamo già un bell’equipaggio e crediamo di poter ripetere le vittorie delle scorse stagioni. Però prima di tutto viene il «bene comune» e siamo pronti a smettere. Noi stiamo con gli altri, non è giusto che una cantina debba pagarsi tutto. Così come non è possibile che l’Ovosodo debba continuare a pagare l’affitto della cantina. Fino ad ora hanno sempre ricevuto qualche aiuto, ma gli è stato detto che non vedranno più un euro. La situazione sta diventando insostenibile. Se non avremo quello che abbiamo chiesto, siamo pronti a star fermi un anno».

STESSA SITUAZIONE anche per il Borgo, altra nobile cantina del mondo remiero livornese. «La situazione è cambiata – spiega Gabriele Barbini, il presidente bianconero – e le sezioni sono diventate associazioni sportive dilettantistiche. In quanto tali, dunque, se non si pagano luce e acqua le conseguenze ricadono sul presidente, non su tutta la cantina». 

ALLA BASE del problema, le tempistiche date dall’amministrazione. «Il Comune ci ha detto che di soldi non ce ne sono e quindi dal primo ottobre, tutte le cantine devono metter mano al portafogli per pagare le utenze. Ci hanno promesso che questi soldi, in futuro, ci verranno restituiti. Ma senza sapere quando ci saranno resi, noi non possiamo continuare la stagione. Fino ad ora Borgo e Venezia non hanno mai avuto grossi problemi economici. Ma il Palio non sopravviverà solamente con due gozzi. Anche perché sia noi che loro non stiamo più bene come prima». Il malumore di fondo ha colpito tutte le cantine, dal San Jacopo al Labrone. Ma adesso vogatori, presidenti e addetti ai lavori si aspettano delle risposte perché con un futuro incerto e una crisi economica sempre più pressante, arrivare alla fine della stagione sarà difficile per tutti.