Olimpiadi, Paltrinieri e Detti oro e bronzo: c'è Livorno dietro il successo

Stefano Morini è l'allenatore labronico dei due nuotatori, che regalano una incredibile doppietta nei 1500 stile libero

Gregorio Paltrinieri (Ansa)

Gregorio Paltrinieri (Ansa)

Livorno, 14 agosto 2016 - C'è tanta Livorno nella vittoria di Gregorio Paltrinieri alle Olimpiadi di Rio 2016 nei 1500 stile libero e nella medaglia di bronzo di Gabriele Detti, il livornese che bissa la medaglia di bronzo vinta nei quattrocento stile libero. Un oro che proietta i due nella Storia dello sport. Dietro i nuotatori c'è un allenatore livornese, che ha visto nei due le grandissime potenzialità che hanno poi dimostrato in campo internazionale.

Stefano Morini, 60 anni a novembre: è lui il tecnico, livornesissimo, nato nel quartiere Benci Centro, il famoso Ovosodo, che ha coltivato il talento di Paltrinieri. Insieme a un altro talento, quello di Gabriele Detti, nipote di Morini. Gregorio e Gabriele, Gabriele e Gregorio: Morini li ha visti in vasca per giorni, settimane, mesi.

Correggendo gli errori, dandogli la mentalità giusta per competere a livello mondiale. Il nipote si è preso il bronzo nei 400 stile libero. Gregorio si è preso l'oro in una finale che ha dominato dall'inizio alla fine. "Dove c'è Moro c'è oro", titolava un sito specializzato sul nuoto qualche tempo fa. Niente di più vero per una persona che bada a lavorare, senza mostrarsi troppo sotto i riflettori.

E' allenatore dalla fine degli Anni Settanta. Iniziò proprio a Livorno. E' stato il vice dell'indimenticato e compianto commissario tecnico della Nazionale di nuoto Alberto Castagnetti. "Per me gli atleti sono come figli, li vedo 24 ore al giorno", dichiarò tempo fa al portale Swimbiz raccontando il lavoro che fa quotidianamente con Paltrinieri e con il nipote Detti nel centro federale di Ostia. 

"Questo podio lo volevamo da cinque anni - dice Detti a Raisport - da quando mi alleno con Paltrinieri. Sono contentissimo per me, per la medaglia, per Gregorio. Sono contentissimo, adesso ci sarà da andare avanti". Tra i due c'è una fantastica amicizia: "Il rispetto e l'amicizia sono alla base di tutto, a Ostia abbiamo imparato a rispettarci. A settembre ricominceranno le vere battaglie". Cos'è una medaglia olimpica? "Questa pesa di più per il significato. Esserci riusciti due volte mi rende oroglioso di essere italiano". Due volte a medaglia a Rio: "E' il sogno che hai quando inizi uno sport, poi realizzarlo è difficile. Adesso ho una mesata di vacanze, se l'omino (lo zio Morini, ndr) me lo consente". 

Morini è emozionato: "Sono orgoglioso di loro, della federazione che ci sopporta, del centro di Ostia. Mi commuovo sempre ma in privato".

Il segreto di un successo, di questa coppia da medaglia è tutto qui, in questo schietto e coraggioso allenatore labronico.

I COMPLIMENTI DELL'ESERCITO A DETTI 

"Il Capo di Stato Maggiore dell' Esercito, Generale di Corpo d'Armata Danilo Errico, unitamenTe a tutti i militari della Forza Armata, si congratula con il Caporal Maggiore del Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito Gabriele Detti per l'entusiasmante medaglia di bronzo conquistata, questa notte, nella prova di nuoto nei 1500 metri stile libero nella vasca dell'Olympic Acquatics Stadium di Rio de Janeiro con il tempo di 14:40.86".

E' quanto si legge in una nota dell'Esercito, che prosegue: "Per il 21enne atleta livornese dell'Esercito specialista nel mezzofondo, quella di oggi è la seconda medaglia di bronzo nelle Olimpiadi di Rio 2016 dopo l'impresa di qualche giorno fa nei 400 stile libero. Campione italiano 2012 nei 400 stile libero e vice-campione italiano nei 400, 800 e 1500 stile libero ai campionati assoluti 2013, il Caporal Maggiore Gabriele Detti, nella sua giovane carriera, ha già vinto un argento e un bronzo mondiale e altri tre argenti europei, tutti conquistati a livello giovanile tra 400, 800 e 1500 metri stile libero".

"Se per l'atleta militare "Questa medaglia pesa tanto per il significato che ha ed esserci riuscito due volte mi rende orgoglioso di essere italiano. Questo è un allenamento per noi, la vera Olimpiade è ogni giorno", per l'Esercito che, con 29 atleti sui 314 della delegazione italiana, in diverse discipline, è il gruppo sportivo militare più numeroso, questo ennesimo successo è la conferma che lo sport militare, da anni parte integrante di quello che può definirsi il "modello sportivo italiano", costituisce uno dei punti di forza dello sport nazionale di élite".