Venti famiglie occupano il "grattacielo"

Il sindacato denuncia: "In queste settimane una vera ondata di sfratti"

L'occupazione del grattacielo La Cigna (foto Novi)

L'occupazione del grattacielo La Cigna (foto Novi)

Livorno, 14 febbraio 2016 - Altre venti famiglie che aderiscono al Comitato diritto all’abitare e al sindacato degli inquilibi Asia-Usb hanno occupato venerdì sera il grattacielo del quartiere La Cigna alla periferia nord della città. L’immobile alto una ventina di piani è stato svuotato definitivamente un anno fa circa. Era la sede degli uffici finanziari che hanno traslocato alle torri di Porta a Terra. Ma sopra quelli che erano gli uffici finanziari si pare un mondo fatta da almeno settanta appartamenti con sanitari, porte blindate e condizionatori mai venduti e mai abitati.

"Abbiamo deciso di occupare questo stabile – spiegano Giovanni Ceraolo del sindacato – perché è il simbolo dell’abbandono e della speculazione edilizia fine a se stessa. Lo dimostrano i settanta appartamenti vuoti e mai venduti. Potrebbero rappresentare una valvola di sfogo per l’emergenza abitativa della città che nessuno gestisce".

Ma c’è di più. Il grattacielo della Cigna "in gran parte appartiene alla Bnl, che a Livorno ha intrecciato parecchi rapporti di affari con le aziende partecipate del Comune". Di qui l’invito al Comune "ad avviare una trattativa con la proprietà di questo immobile per studiare un modo per utilizzarlo a fini abitativi".

Il Comitato diritto all’abitate occupa dalla pasqua 2015 anche Palazzo Maurogordato, che era la sede di Enel a Livorno, e l’ex Caserma Del Fante. L’ex distretto sanitario di via Ernesto Rossi. Più due immobili del Comune: le ex sedi delle circoscrizioni 3 ed 1.

Monica Dolciotti