Nogarin: "L'acqua è un bene pubblico, sono pronto alla battaglia"

Il sindaco di Livorno e la questione dell'Autorità idrica: "All'assemblea del 30 ottobre giocherò dalla parte dei cittadini e dei comitati"

Il sindaco Nogarin

Il sindaco Nogarin

Livorno, 22 ottobre 2014 - "Nella prossima assemblea del 30 ottobre avremo finalmente la risposta al quesito della presidenza di Ait", l'Autorita' idrica toscana, "portando con noi i pareri legali e un po' di consenso raccolto dagli utenti e dai comitati in giro per la Toscana, che mi sento onorato in quel contesto di rappresentare".

Lo scrive in una nota il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin (M5S), dopo le polemiche suscitate dall'ipotesi del suo arrivo alla guida dell'Ait, nomina che altri sindaci starebbero ancora cercando di impedire.

"La Regione Toscana, dopo essere stata interpellata, in modo molto cauto ma ben conoscendo come stanno le cose oggettivamente, se ne tira fuori - prosegue Nogarin - e rimanda il tutto direttamente all'assemblea. Sara' un vero piacere giocarsela ancora una volta uno contro tutti, ma sempre dalla parte dei cittadini e dei comitati".

Nogarin ribadisce di essere pronto a dare battaglia non solo sui rimborsi sugli investimenti: "Avro' di che ridire sul bilancio e inoltre chiedero' conto sulla questione relativa alla contaminazione da fibra di amianto nelle acque di tutta la Toscana", aggiunge. Su questo, con documenti alla mano, e' pronto a chiedere "quali e quante analisi sono state prodotte? E se sono state effettuate, dove sono i risultati? Mentre se non sono state effettuate, per quale motivo non si sono fatte?".

Il sindaco grillino, a proposito dell'ipotesi di un'unica newco per la gestione del servizio idrico in Toscana, ribadisce che "il Pd ancora una volta allontana, attraverso lo 'Sblocca Italia', il cittadino dal bene pubblico, e non prende minimamente in considerazione quanto fu deciso in quel 12 e 13 giugno 2011 circa la ripubblicazione del servizio idrico".

Per Nogarin "e' molto pericoloso" che i comuni vengano allontanati dalla gestione, fino "alla progressiva estromissione dalla gestione del servizio attraverso successive ricapitalizzazioni decise dai soci privati". Per quest'ultimi "e' un ottimo affare, accantonando capitali senza obbligo di investimenti in beni e infrastruttura, ottenendone un beneficio in quanto le rendite sarebbero garantite fino al 7% tramite la tariffa pagata dagli utenti", conclude "senza che ci siano migliorie per il servizio non costringendo quindi nessuno ad investimenti di alcun tipo".