"No alla centrale a carbone a Piombino": il fronte del no fa proseliti su Facebook

Ottocento iscritti in soli due giorni, ma è giallo sugli ideatori della pagina sul social network

Piombino Lucchini

Piombino Lucchini

Piombino (Livorno ), 19 luglio 2014  - Il progetto della centrale a carbone proposta da B&S Global Energy dell’imprenditore Andrea Marini ha senz’altro tracciato un solco in merito alle opinioni dei cittadini. Ambiente, occupazione, tanti i temi che in un modo o nell’altro devono essere considerati in vista di un eventuale costruzione di un impianto simile. A pochi giorni dall’offerta vincolante depositata da Jindal per laminatori, impianti marittimi, Vertek e Gsi Lucchini così è un’altra vicenda a far schierare i piombinesi. Poche ore fa infatti le opinioni da piazza Verdi e piazza Gramsci sono passate, come ormai è usuale, sui social network. Su Facebook infatti una volta che il tam tam si è diffuso in maniera decisamente netta è nata la pagina «No alla Centrale a Carbone a Piombino», che nel giro di un paio di giorni ha raccolto circa 800 like, «mi piace» per dirla all’italiana.  SIMBOLO che in un modo o nell’altro la proposta avanzata da B&S divide, come era prevedibile del resto. Sono molti infatti a ritenere «pazzesca» un’eventualità simile, evidentemente affatto convinti da coloro che sostengono come le ripercussioni a livello di salute e ambientali siano più lievi di quanto invece sostenuto da altri. La cosa che al momento però desta qualche dubbio è che alcuni tra quelli che hanno inserito il «like» sulla pagina hanno anche, comprensibilmente, chiesto chi fossero gli amministratori e a chi dunque appartenesse l’idea. Risposte non sono arrivate.  RESTA il fatto, ma ad esempio scrive Assemblea Popolare di Suvereto: «Bene la creazione di questa pagina, benissimo la discussione di un tema così importante per tutti i cittadini della Val di Cornia però chiediamo trasparenza e conoscere chi amministra la pagina. Grazie». Sulla pagina sono linkati articoli relativi al referendum che anni orsono bocciò la megacentrale a carbone da 2.500 megawatt (fu fatto nel 1987 — l’allora sindaco di Piombino era Paolo Benesperi — e prendeva in considerazione il raddoppio dell’impianto di Tor del Sale, furono chiamati a votare gli abitanti di venti comuni e il no arrivò al 78%) e altri pezzi di riviste ambientaliste specializzate che spiegano nel dettaglio le conseguenze che ci sono state in altri paesi dove vi sono centrali a carbone.  INSOMMA, il grido che emerge forte e chiaro dal social è «No alla centrale a carbone», con l’obiettivo di mille sottoscrittori entro ieri. Una pagina che non passerà inosservata e che indurrà molti ad un confronto su un tema così particolare e specifico. pa.bi.