Scultura, i paradossali filosofi di Tinguely

Una retrospettiva sul geniale artista contemporaneo

Due opere in mostra

Due opere in mostra

Cecina, 10 agosto 2015 - Nove sculture “cinetiche” realizzate da Jean Tinguely nel 1988. Un omaggio ai pensatori che hanno dato vita e rivoluzionato il credo politico dello scultore svizzero, spingendolo ad abbandonare il marxismo degli anni giovanili. Ed è con un giusto pizzico di coraggio che la Fondazione Geiger di Cecina (piazza Guerrazzi, fino al 20/9, gratis, tutti i giorni 18-23; www. fondazionegeiger.org) ospita la mostra a cura dal direttore artistico Alessandro Schiavetti, “Jean Tinguely. I Filosofi”. Ovvero, le sculture sperimentali che l’eclettico artista ha realizzato e dedicato ad altrettanti filosofi - Henri Bergson, Jacob Burckhardt, Martin Heidegger, Friedrich Engels, Jean-Jacques Rousseau, Pjotr Kropotkin, Ludwig Wittgenstein, Wedekind e Wackernagel - , concesse in prestito dal Museum Tinguely di Basilea, prestigiosa istituzione inaugurata nel 1996 e interamente dedicata a Tinguely.

A quindici anni dalla sua morte va ora in scena a Cecina questa singolare retrospettiva sul geniale artista contemporaneo che ha segnato con il suo ingegno fertile e lucidamente profetico l’arte del Novecento: per poter comprendere al meglio l’originalità di queste particolari opere, le sculture esposte interagiscono con i visitatori, attraverso l’attivazione delle macchine in movimento che lo hanno reso famoso: opere mobili, talvolta anche di enormi dimensioni, costruite con materiali di recupero e industriali, delle quali Tinguely enfatizzava il rumore. La Fondazione Geiger di Cecina ne presenta nove, insieme con alcune sedie in legno, vetro colorato e pietre della sua compagna di arte e vita Niki de Saint Phalle, autrice, fra le tante, del “Giardino dei Tarocchi” di Capalbio.