Morti in ospedale, l'infermiera: "Chi mi doveva difendere mi ha incastrato"

Fausta Bonino, scarcerata dopo le pesanti accuse di tredici omicidi, parlerà a Quarto Grado, il programma Mediaset, nella puntata di venerdì 6 maggio

Fausta Bonino sorretta dal marito Renato Di Biagio e, dietro, l’avvocato difensore, Cesarina Barghini

Fausta Bonino sorretta dal marito Renato Di Biagio e, dietro, l’avvocato difensore, Cesarina Barghini

Piombino (Livorno), 6 maggio 2016 - "Mi sono sentita incastrata dalle persone che mi dovevano difendere". Fausta Bonino torna a parlare del caso che la vede coinvolta, dell'accusa dei tredici omicidi dopo le morti in corsi avvenute all'ospedale di Piombino. Parla a Quarto Grado, la trasmissione Mediaset in onda ogni venerdì. L'infermiera, recentemente scarcerata, sente smontarsi l'impianto delle terribili accuse e passa all'attacco. "Chi mi doveva difendere mi ha incastrato, adesso verso queste persone provo rabbia, tanta rabbia".

La Bonino ha ripercorso i primi giorni in carcere. "Sono stati tremendi perché non potevo vedere la mia famiglia. Ero convinta di non uscire più dal carcere. Sapevo che c'era stato uno sbaglio nell'arrestarmi ma pensavo di non poter rimediare. Io penso addirittura che non sia stata fatta l'eparina a tante persone, non credo in un serial killer". E allora l'infermiera dice quello che pensa sul caso: "Penso che si tratti di malasanità. Ma le persone che mi dovevano difendere non lo hanno fatto". L'infermiera parla poi del suo futuro: "Non ci penso, non lo so, per adesso voglio solo che finisca questa indagine e che si scopra la verità, non riesco a pensare ad altro".