Morti in corsia all'ospedale di Piombino, otto i corpi da riesumare

Le autopsie a inizio autunno

Fausta Bonino

Fausta Bonino

Piombino, 31 luglio 2016 - C'è un nuovo colpo di scena nella tragica, complessa e delicatassima vicenda umana e giudiziaria delle morti nel reparto di rianimazione-anestesia dello ospedale Villamarina di Piombino. Qui hanno perso la vita tredici pazienti, secondo la Procura per mano di Fausta Bonino, l’infermiera professionale accusata di averli uccisi con premeditazione e crudeltà, somministrando loro dosi massicce di eparina.

Decessi per i quali la cinquantaseienne originaria di Savona è stata arrestata la notte del 1 marzo scorso, all’areoporto di Pisa, mentre rientrava da una vacanza a Parigi. Nei giorni scorsi il collegio peritale - gli specialisti nominati dal giudice delle indagini preliminari Antonio Pirato, dal pm Massimo Mannucci ed i consulenti della difesa e di alcuni delle famiglie delle vittime - ha deciso la riesumazione delle 8 salme dei pazienti che non sono stati cremati. Salme sulle quali sarà eseguita l’autopsia così che i periti del giudice possano avere un quadro nell’ambito delle delicate e per certi versi decisive operazioni disposte nel corso dell’incidente probatorio. ù

Le autopsie sulle salme dei pazienti saranno eseguite in autunno nell’istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma. Il giallo dei decessi, secondo la procura da un utilizzo improprio dell’eparina che avrebbe provocato emorraggie inarrestabili e letali, nel reparto di anestesia e rianimazione di Villamarina è entrato ufficialmente in una fase medico-legale che potrebbe diventare la chiave di volta dell’indagine. Oltre alle riesumazioni è stato deciso anche l’esame approfondito dei campioni di sangue che furono nel corso delle indagini mandati a Careggi senza tuttavia che fosse verificata la molecola specifica del farmaco anticoagulante del quale era stata rilevata la presenza. Siamo in una fase decisiva come spiega l’avvocato della difesa, Cesarina Barghini:

«Abbiamo la massima fiducia nel collegio peritale nominato dal giudide Pirato e pur essendo ampiamente sereni, alla luce delle risultanze delle nostre perizie, sulla estraneità di Fausta Bonino, la caratura e l’esperienza professionale dei periti del giudice rappresentano un’ulteriore fonte di tranquillità. Non penso che le riesumazioni rappresentino la chiave di volta non certo per verificare se sui pazienti fu somministrata dolosamente o colposamente qualsivoglia tipo di eparina. Tuttavia in effetti potrebbero fonire notizie utili per risolvere questo caso. Obiettivo di Fausta Bonino è arrivare all’accertamento della verità. I tempi per rispondere a tutti i quesiti non saranno brevi. Se alcuni di questi accertamenti fossero stati fatti prima di chiedere l’arresto di una persona innocente, avremmo evitato tutti ansie inutili».