Miceli (Filtem-Cgil): "Se Eni chiude ripercussioni senza precedenti per il Paese"

Il segretario generale contrasta la chiusura della raffineria, a conclusione dell'incontro al Ministero La protesta degli operai davanti al Ministero a Roma

Gli operai Eni a Roma

Gli operai Eni a Roma

Livorno, 23 ottobre 2014 - "Siamo contrari all'idea di chiudere la raffineria di Livorno: la contrasteremo fino in fondo, non fosse altro perche' riteniamo che ci siano all'interno del sito ampi margini di recupero". Lo ha dichiarato Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil, a conclusione della riunione al ministero dello Sviluppo economico sul futuro della raffineria Eni di Livorno (piu' di 800 lavoratori tra diretti e indotto). "Abbiamo chiesto al Governo, come azionista di maggioranza, di dire con chiarezza all'Eni che non puo' proseguire nel processo in atto di dismissione del suo patrimonio industriale, perche' altrimenti le ripercussioni e le ricadute sull'intero sistema industriale ed occupazionali sarebbero pesanti, senza precedenti per il nostro Paese", ha riferito Miceli.