Lucchini, tutti in cassa integrazione dal 1° giugno se non arriva l'accordo con Cevital

Consegnate le lettere dell'apertura della procedura ai sindacati. Scelta operativa se martedì 26 non ci sarà l'accordo per la cessione a Cevital. Fusco (Uilm): "E' una forzatura" / LUCCHINI, INCONTRI PER L'INGRESSO DI CEVITAL A GIUGNO / CEVITAL PRESENTA I DETTAGLI DEL PIANO / LUCCHINI: ACCORDO FIRMATO NELLA NOTTE, SARANNO RIASSUNTI TUTTI I LAVORATORI

Lucchini (Foto archivio)

Lucchini (Foto archivio)

Piombino, 22 maggio 2015 - Tempi stretti per  la salvezza dello stabilimento Lucchini e per il suo passaggio a Cevital. Infatti, la direzione del personale di Lucchini in amministrazione straordinaria ha consegnato ai sindacati, territoriali e nazionali, le lettere per la procedura di apertura della cassa integrazione, dal primo di giugno, per tutto il personale Lucchini, Lucchini Servizi di Piombino e per lo stabilimento di Brescia e Condove.

La cassa integrazione, quindi, sarà attiva nel caso in cui martedì prossimo, 26 maggio, al ministero dello sviluppo economico non si riesca a firmare l'accordo definitivo per perfezionare la vendita a Cevital.

«Pur sapendo che i problemi di gestione finanziaria della Lucchini in amministrazione straordinaria sono reali - ha spiegato Lorenzo Fusco della segreteria Uilm di Piombino - consideriamo questa decisione una forzatura. Siamo comunque convinti che martedì tutte le parti daranno il proprio contributo per raggiungere un accordo dignitoso. Al rientro da Roma, già per mercoledì 27, abbiamo fissato le assemblee in fabbrica per informare il personale sugli esiti dell'incontro e, eventualmente, in caso di accordo, come ci auguriamo, avviare subito i referendum per far esprimere ai lavoratori il proprio giudizio».