La Lucchini va al gruppo algerino Cevital

L'offerta del gruppo Cevital si è rivelata la più vantaggiosa di quella concorrente / SPUNTA UN NUOVO PRETENDENTE, L'ALGERINA CEVITAL / CEVITAL, PREVEDE 400 MILIONI DI INVESTIMENTI / PRONTA PER L'ACQUISTO LA CEVITAL

Lucchini alla Cevital

Lucchini alla Cevital

Piombino (Livorno), 25 novembre 2014 - E' Cevital il nuovo proprietario della Lucchini. Si apre così, oggi, il nuovo futuro delle acciaierie, al quale si arriva finalmente dopo anni, dopo una lunga storia che parla di manifestazioni, di lotte, di intere famiglie in crisi. 

"L'offerta del Gruppo Cevital presenta condizioni più vantaggiose di quella concorrente, sia per quanto riguarda gli interessi dei crediti, sia per ciò che concerne le ricadute sociali del piano industriale, che prevede a regime l'occupazione di tutto il personale di Piombino, mediante il rilancio della produzione di acciaio e  attraverso importanti elementi di diversificazione nei settori dell'agro-alimentare e della logistica e riguarda un perimetro più ampio" - si legge nel comunicato stampa della Lucchini.

Oggi finalmente siamo arrivati alla parola fine. O quasi. Dopo la presentazione delle due buste delle offerte vincolanti da parte di Cevital e Jindal, il commissario della Lucchini Piero Nardi venerdì scorso aveva redatto e consegnato un report al Comitato di sorveglianza del ministero dello sviluppo economico. Dopo tre giorni di rinvio, dal Comitato è arrivata la notizia. La Lucchini è stata venduta al gruppo algerino, Cevital.

 

IL PIANO DI RILANCIO Il gruppo algerino Cevital prevede più di 400 milioni di investimenti, di cui 120 nel 2015, per il rilancio dello stabilimento Lucchini di Piombino. Lo ha spiegato Issad Rebrab, fondatore e presidente del gruppo, al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Cevital ha presentato una offerta vincolante per la cessione delle attività del Gruppo Lucchini. L'interesse algerino fa seguito ad una prima offerta vincolante del Gruppo indiano JSW. Il piano di Cevital prevede l'apertura di due forni elettrici e di un nuovo laminatoio (in aggiunta ai due esistenti) per una capacità a regime di 2 milioni di tonnellate annue rispetto ad un fabbisogno, solo in Algeria, di 3,5 milioni, con l'obiettivo di reimpiegare in 2 anni la maggior parte della manodopera esistente. ​Per la logistica la creazione di un polo di import-export per le attività dell'intero Gruppo Cevital, mentre per l'agroalimentare, previa bonifica dei terreni, la produzione di etanolo/biodiesel, di mangimi ed olio vegetale, nonché di zucchero con un impatto occupazionale significativo. ​"A Piombino ci sono le condizioni politiche, sociali e lavorative per un rilancio complessivo - ha detto Rossi -. La scelta tra le offerte in campo compete al commissario Nardi. Il carattere particolare della proposta algerina è la sua proiezione mediterranea, che ridarebbe all'Italia, alla sua industria e alla sua portualità la sua vocazione".