Lo psicoterapeuta diventa star di Sky. "Quando il matrimonio è un esperimento"

Gerry Grassi, psicologo cecinese, è uno dei tre esperti della versione italiana 'Matrimonio a prima vista', coppie che si sposano (davvero) a scatola chiusa

Gerry Grassi, lo psicologo della trasmissione 'Matrimonio a prima vista'

Gerry Grassi, lo psicologo della trasmissione 'Matrimonio a prima vista'

Cecina (Livorno), 20 maggio 2016 - BARBA da hipster, braccia tatuate, psicologo specializzato in terapie brevi innovative e ipnosi. E adesso Gerry Grassi, 38 anni, è anche psicoterapeuta della versione italiana di 'Matrimonio a prima vista', la trasmissione che ha spopolato negli Usa e in decine di altri Paesi. La prima puntata è andata in onda ieri sera su Sky Uno, ne seguiranno altre sette. Per chi non conoscesse il format e si fosse perso il debutto: un gruppo di esperti (una sessuologa, un sociologo e, appunto, uno psicologo) selezionano tre coppie tra oltre 700 persone all'oscuro di tutto. I due non si conoscono ma si sposano. “Vivono come una coppia sposata per 4-5 settimane – racconta - poi decidono se lasciarsi e divorziare oppure continuare a stare insieme. E' un esperimento psicosociale estremo”.

Ma si sposano davvero?

“E' una delle prime cose che ho chiesto anch'io. Sì, il matrimonio è vero, legale. Come lo è l'eventuale divorzio, infatti la trasmissione arriva in Italia dopo ben 19 versioni straniere anche perché senza la legge sul divorzio breve sarebbe stato più complicato”.

E la sua partecipazione come nasce?

“Mi hanno contattato da Sky un anno fa circa. La prima volta ho buttato giù, pensavo mi volessero vendere un abbonamento. Invece volevano chiedermi se ero interessato a partecipare ad una trasmissione televisiva in veste di psicologo senza però anticiparmi nulla sul programma. Io ho detto di sì incuriosito e ne sono seguiti colloqui, telefonate su skype, due provini. Alla fine mi hanno scelto tra cinquanta candidati e solo a metà percorso mi hanno detto di cosa si trattava”.

Aveva mai visto la trasmissione statunitense? E' andata in onda anche nei mesi scorsi.

“Ne avevo sentito parlare ma mai vista. Ho accettato perché mi piacciono le cose strane, già faccio lo psicoterapeuta con metodi un po' particolari e ho avuto l'opportunità di portarli anche nella trasmissione”.

Qual è il ruolo dello psicologo e degli altri due esperti?

“Spieghiamo ai concorrenti, che pensano di essere stati convocati per un generico e misterioso casting, per quale ragione sono lì, ovvero sposarsi. Chi accetta, e chi non ha particolari velleità televisive, lo sottoponiamo a colloqui e test psichici. Quindi formiamo, dai 700 candidati, tre coppie compatibili con particolari affinità, che possano secondo noi avere un futuro insieme. Poi seguiamo la loro vita da sposati: visite a sorpresa, consulenza, psicoterapia se serve. E' stato molto divertente, in particolare poter seguire una trasmissione dall'inizio alla fine, lavorare con gli autori”.

E l'esperimento? Ha funzionato?

“Per saperlo va vista la trasmissione fino alla fine”.

Ma la psicoterapia aiuta? Può salvare un matrimonio?

“Quando una coppia viene da me, in modo provocatorio dico che se sono nel mio studio sono già scoppiati. La realtà è che la terapia è un acceleratore di processi, aiuta a capire a cosa è destinato quel matrimonio: se devono stare insieme ci staranno, in caso contrario accelera la rottura che è comunque un funzione sana, meglio lasciarsi che rinviare per anni per paura di fare quel passo”.  

Chi è Gerry Grassi

Cecinese, è psicologo, ipnotista, specializzato in terapie brevi innovative. Lavora in studi a Cecina, Piombino, Livorno e Roma (www.gerrygrassi.com). Utilizza metodi che definisce "particolari" nelle sue sedute di psicoterapia e li ha portati anche nella trasmissione. "Un esempio? Chiedo al paziente di fare degli errori volontari, delle gaffe studiate, trovarsi volontariamente in situazioni imbarazzanti. Come provarsi un abito ridicolo e chiedere al commesso come ci sta, andare in giro con un sassolino nella scarpa, entrare in un bar e rovesciare la tazzina del caffè. Si tratta di boicottare il sistema di autocontrollo".