Giovedì 18 Aprile 2024

Operazione antidroga, raffica di arresti e oltre 16 chili di hashish sotto sequestro

In carcere Stefano Gargiulo, livornese di 29 anni, e quattro marocchini domiciliati tra Pontedera e Ponsacco / GUARDA IL VIDEO

L'operazione delle Fiamme gialle

L'operazione delle Fiamme gialle

Livorno, 15 gennaio 2015 - Diversi arresti e 16,3 chilogrammi di hashish sequestrati: è il bilancio di una vasta operazione antidroga della polizia tributaria di Livorno, coadiuvata da personale e unità cinofile del Gruppo e da militari del nucleto di polizia tributaria di Pisa. L'operazione della Guardia di finanza ha portato a cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal gip di Livorno Antonio Del Forno, nell'ambito della cosiddetta operazione Suv, coordinata dal sostituto procuratore Antonella Tenerani.

Le ordinanze sono state eseguite nei confronti di Stefano Gargiulo, 29 anni, originario di Torre Annunziata ma residente a Livorno, e di quattro marocchini di età compresa fra 28 e 33 anni, domiciliati tra Pontedera e Ponsacco: si tratta di Said El Idrissi, Said Bounif, Abdelmjid Dridi e Driss Naanai. Si tratta - spiega la Finanza in una nota - di soggetti già gravati da molteplici precedenti penali, senza fissa dimora e quasi tutti "non percettori di reddito". Nei confronti di Naanai e Gargiulo è stato eseguito anche un sequestro probatorio delle "provviste attive" giacenti sui loro conti correnti.

Altre quattro perquisizioni domiciliari domiciliari sono state effettuate nei confronti di quattro italiani residenti a Livorno, di età compresa fra i 20 e i 32 anni, sospettati di aver acquistato sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

L'indagine è nata dall'arresto in flagranza di reato, nel mese di agosto 2014, di un livornese - Valerio Dutti, 38 anni - per detenzione di mezzo chilo di hashish, ceduto dal Gargiulo nei pressi del carcere delel Sughere. Attraverso pedinamenti, appostamenti, perquisizioni, intercettazioni telefoniche e ambientali è stato possibile risalire ai fornitori della droga e di capire le modalità di approvvigionamenton e spaccio nella zona di Livorno.

In particolare è emersa l'esistenza di un gruppo di marocchini residenti fra Pontedera e Ponsacco, coordinati tra loro, che costituivano l'anello intermedio di una catena che provvedeva all'acquisto di droga nella zona di Milano, in emilia Romagna e, nell'ultimo periodo, anche a Firenze e Castelfranco di Sotto, in particolare per quanto riguarda questi ultimi luoghi tramite Dridi e Bounif. La "catena dello spaccio" provvedeva anche alla vendita di panetti di hashish nel Livornese, avvalendosi di una rete di soggetti locali che a loro volta davano quantitativi minori ad altri soggetti per lo spaccio al dettaglio.

Per proteggersi, il gruppo usava diversi accorgimenti: cambiare, anche una volta al mese, telefoni cellulari e schede telefoniche; utilizzare linguaggio in codice; usare auto a noleggio e molto denaro contante per non essere rintracciati, coinvolgere ragazzi giovani e incensurati come corrieri.

La droga veniva nascosta di notte in boschi, campi o capannoni abbandonati. Nel corso di diversi interventi di polizia giudiziaria, sono stati arrestati anche due giovani livornesi (Manuel La Macchia e Andrea Martelli, di 24 e 20 anni), considerati "clienti fissi". Martelli aveva acquistato, spiegano le Fiamme gialle, due chili di hashish da El Idrissi; La Macchia è stato arrestato perché considerato un corriere che avrebbe trasportato un chilo e mezzo di hashish in ovuli da Faenza a Livorno.

La maggior parte della droga è stata sequestrata in una struttura abbandonata a Ponsacco, dove, nascosti in buste di plastica, sono stati trovati undici chili di hashish.