Dalle vecchie navi nuova vita per Piombino: 600 posti di lavoro

Entro la metà del 2016 potrà entrare in funzione il grande polo di rottamazione con processi robotizzati

 L’escavo del porto con i fondali a meno 20 e le grandi aree derivate dalla vasche di colmata aprono nuovi scenari di lavoro per Piombino

L’escavo del porto con i fondali a meno 20 e le grandi aree derivate dalla vasche di colmata aprono nuovi scenari di lavoro per Piombino

Piombino (Livorno), 22 marzo 2015 - Piombino incrocia le dita e aspetta di vedere cosa ci sia nel piano industriale della Cevital per il rilancio del polo siderurgico. Ma nel frattempo si prepara ad accogliere altri due colossi che potrebbe davvero cambiare volto e destino alla città, portando in tempi brevi centinaia di posti di lavoro.

Il primo progetto prevede la nascita nell’area portuale – in corso di ampliamento –, del primo polo nazionale di demolizione navale controllata. In pratica, si tratta di organizzare con sistematicità quello che si sta facendo al porto di Genova con la Concordia. L’iniziativa è proprio della Saipem (che sta smantellando la nave della Costa), insieme alla Fratelli Neri di Livorno e alla San Giorgio del Porto di Genova.

L’obiettivo è diventare punto di riferimento per tutto il Mediterraneo, realizzando un’attività compatibile con l’ambiente e la sicurezza, e fare concorrenza al Sudest asiatico dove oggi avviene, anche in modo non regolamentato, la demolizione della quasi totalità delle navi. L’investimento e di alcune decine di milioni e darà lavoro a circa 250 persone.

Sfruttando le future potenzialità dell’area portuale, anche General Electric ha deciso di investire su Piombino. Cinquanta milioni di euro serviranno a creare un polo di assemblaggio di moduli industriali per la produzione di energia o la produzione del gas: "Il cantiere sarà complementare a quello già esistente ad Avenza – spiega Massimo Messeri, presidente di Nuovo Pignone GE - Il mercato dei moduli industriali è in espansione. Sempre di più i clienti dell’industria del petrolio e del gas cercano soluzioni Plug&Play, cioè pronte all’uso. Piombino sarebbe per noi una valida opportunità non solo quando il cantiere di Avenza dovesse essere saturo, ma anche per sviluppare tecnologie sempre più avanzate". Intorno a 350 le unità che potrebbero trovare lavoro.

I due progetti sono stati presentati ieri dal presidente della Regione Enrico Rossi che ha illustrato le tappe di quella che considera una vera rinascita industriale del polo siderurgico: «Il futuro industriale di Piombino, dunque, vedrà un’importante diversificazione – ha detto Rossi –: alla siderurgia e all’agroindustria si affiancheranno la demolizione navale e l’industria energetica. Alla Cevital, già impegnata ad investire oltre un miliardo di euro e dare occupazione a 1860 lavoratori, si affiancheranno Ge Oil&Gas, con un sito di assemblaggio per moduli energetici, e un gruppo composto da Saipem, San Giorgio del Porto e Fratelli Neri di Livorno con il primo polo nazionale controllato per la demolizione delle navi. Due anni fa Piombino era in lutto. Ora è rinata grazie ad una buona politica industriale pubblica ed a 240 milioni di investimento di Regione e Governo, che hanno attratto oltre 1100 milioni di investimenti privati».

Il grande "cimitero delle navi" dovrebbe entrare in funzione a metà del 2016. Paolo Carrera della Saipem ha spiegato che i tempi sono comunque legati prima di tutto al completamento delle infrastrutture portuali, tenendo conto che Piombino è l’unico porto in Italia con una profondità di 20 metri alla banchina, dove si potrebbe quindi smaltire l’80% delle navi. Da terminare poi l’iter delle autorizzazioni e l’allestimento delle attrezzature necessarie per l’avvio dell’attività di demolizione navale.

Definito invece l’accordo con l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per l’impiego di tecnologie innovative e processi automatizzati, quali sistemi di taglio e disassemblaggio integrati da sistemi di visione e sensoriali, sistemi robotici di movimentazione dei materiali e droni per l’ispezione tecnica e la sorveglianza. C’è già un’ipotesi anche su quali potrebbero essere le prime navi del Ship recycling: un accordo di programma del 24 aprile 2014 prevede un impegno da parte del Governo per l’avvio delle attività di smantellamento navale a Piombino attraverso la demolizione di un primo lotto di navi della Marina Militare Italiana che rappresenterà, dunque, una prima importante commessa per l’area.