Lavoro, i lavoratori People Care manifestano: "Non ci lasciate soli"

I dipendenti in corteo / PEOPLE CARE, 450 POSTI A RISCHIO / FOTOGALLERY / VIDEO

I lavoratori People Care in corteo (foto Novi)

I lavoratori People Care in corteo (foto Novi)

Livorno, 10 marzo 2015 - Dopo la notizia che il gruppo Seat Pagine Gialle non intende progare di altri sei mesi la commessa in scadenza per il call center People Care di Guasticce , e questo rischia di mettere sul lastri 450 dipendenti, torna in moto la macchina da guerra della mobilitazione. I lavoratori stamani si sono riuniti in presidio con tanto di striscioni per chiedere di non essere lasciati soli dalle istituzioni.

Nei giorni scorsi il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci aveva scritto al viceministro per lo sviluppo Claudio De Vincenti, d’accordo con l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini. "Le scriviamo per chiedere l’immediata riconvocazione del tavolo al ministero dello sviluppo economico – si legge nella lettera spedita ieri – poiché a distanza di oltre un mese dalla precedente riunione (29 gennaio) ci è stato comunicato dalle organizzazioni sindacali che le parti (People Care e Seat Pagine Gialle) non hanno raggiunto alcun accordo rispetto alla proroga di sei mesi richiesta espressamente dal Governo e dalle istituzioni locali dimostrando un atteggiamento irresponsabile e privo della seppur minima responsabilità sociale". E sollecita "l’immediato interessamento nei confronti delle parti in causa per indurle a riconsiderare questa decisione che spalanca le porte ad un ennesima tragedia occupazionale per l’area livornese già colpita da pesanti crisi industriali e, per questo, come lei ben sa, al centro di una prospettiva di Accordo di Programma proprio in questa sede ministeriale".

I capigruppo di Forza Italia in Comune e Provincia Elisa Amato e Massimo Malanima allo stesso avevano contattato il presidente della commissione lavori pubblici del Senato, Altero Matteoli, "che ha garantito il suo immediato interessamento dichiarandosi anche disponibile ad incontrare, quanto prima, una rappresentanza dei lavoratori".