Livorno, Coop aperta per il 25 aprile: ed è già la rivolta

Usb all’attacco: “Cancellata la Festa proprio nel settantesimo della “Proletaria“ e della Liberazione“

Un centro commerciale Coop

Un centro commerciale Coop

Livorno, 25 marzo 2015 - Passi il 1° novembre, festa d’Ognissanti, passi il giorno di Pasquetta, o il Santo Stefano, ma se la Coop «toglie» la Festa della Liberazione, e lo fa a Livorno, patria del Comunismo e terra di partigiani, allora non c’è più.... religione. La pensa così il sindacato Usb che promette tuoni e fulmini contro la decisione aziendale – inedita, almeno qui - di tenere aperti i negozi Coop, minimarket e centri commerciali, con l’unica eccezione dell’Ipercoop Fonti del Corallo. Una comunicazione, peraltro, arrivata ai sindacati tramite il sito aziendale. «Apprendiamo dal sito aziendale che la Coop - scrive in una nota l’Usb - ha deciso di tenere aperti per la prima volta a Livorno tutti i negozi della città (tranne Porta a Terra), nella data del prossimo 25 aprile. Si tratta di una decisione per noi inaccettabile, contro la quale ci batteremo con ogni mezzo possibile e con tutte le nostre forze». «Quello – incalzano i sindacati – sarà il 70° anniversario della Liberazione (1945-2015) e proprio quest’anno la Coop in pompa magna sta festeggiando anche i suoi 70 anni dalla fondazione di quella che allora si chiamava “La Proletaria”. Ci piacerebbe sapere cosa penserebbero oggi quei fondatori della cooperativa di questi nostri attuali dirigenti che, proprio nel 70° anniversario (della Liberazione e della Coop), cancellano autoritariamente quello che è sempre stato un punto fermo, sancito anche dal contratto integrativo aziendale: la chiusura dei negozi il 25 Aprile. Si tratta la stessa azienda che nel recentissimo passato ha comprato paginate intere dei quotidiani con la campagna Chiusi per scelta, ma che oggi invece scopre che questa data non è più importante come prima. Un pilastro della storia del nostro paesee che non possiamo accettare che venga abbattuto, in nome del consumo che non guarda in faccia niente e nessuno».

paola zerboni