Livorno calcio, bisogna ripartire subito

Gli errori siano d'insegnamento: guai fallire la prossima programmazione

Tifosi del Livorno

CALCIO LIVORNO VS CROTONE 1-0 03-10-2014

Livorno, 23 maggio 2015 - Ha ragione Lambrughi: “Meglio essere usciti, perché in queste condizioni ai playoff avremmo fatto una figuraccia”. 

E c’è di più. Il Livorno la figuraccia l’ha fatta dall’inizio della stagione, purtroppo. L’obiettivo era quello di tornare in Serie A passando dalla porta principale, possibilmente. Poi però il progetto si è andato via via sfaldando: risultati altalenanti, gioco non entusiasmante, punti persi per strada in modo sciagurato, quindi l’esonero di Gautieri, poi quello di Gelain, infine l’arrivo di Panucci e l’amaro epilogo di Pescara, con un 3-0 che scolpisce in modo indelebile la scritta ‘fallimento’ sull’anno del Centenario amaranto.

Già alcune settimane fa avevamo scritto - sia sul nostro sito web che sull’edizione cartacea - che si nutrivano poche speranze di recupero in corso d’opera. Troppe crepe nel muro, troppi errori ripetuti cammin facendo e, soprattutto, troppo poco carattere, personalità, grinta, cattiveria agonistica, convinzione. Questione mentale, più che fisica, al di là degli infortuni importanti che hanno affollato l’infermeria durante il campionato.

Ora bisogna ripartire. Bisogna che si faccia chiarezza anzitutto sulla società (si vende? Non si vende?), poi bisogna mettere mano alla programmazione, chiarendo fin da subito che cosa si può e si vuole fare l’anno prossimo. Alcuni giocatori possono rimanere, altri devono partire. Una cosa è certa: la squadra va costruita in modo adeguato alla categoria, con calciatori adatti a un campionato brutto, lungo e difficile come quello della Serie B. Ci vuole gente che abbia voglia di emergere e che dia più del massimo a ogni partita, per meritare un premio importante. Altrimenti ci ritroveremo a rileggere gli stessi discorsi e riscrivere gli stessi commenti. Touché.