Lituano assassinato: caccia al killer. Si lavora su due piste

Massimo riserbo degli inquirenti, non si trova l’arma del delitto. L’omicida potrebbe aver già lasciato il nostro Paese

L’uscita della moglie di Vitali dal condominio  teatro del feroce assassinio (FotoNovi)

L’uscita della moglie di Vitali dal condominio teatro del feroce assassinio (FotoNovi)

Livorno, 8 febbraio 2016 - Sarebbero un paio le piste privilegiate sulle quali gli investigatori stanno lavorando per individuare l’omicida di Vitali Kimpis, autotrasportatore lituano quarantenne, ucciso nell’agguato mortale nella notte tra sabato e domenica a pochi metri da casa. Un condominio con una ventina di famiglie al civico 326 di via Roma, dove il quarantenne viveva da un paio di mesi con la moglie, badante. La donna viveva in Italia da cinque anni, ma in via Roma era arrivata con il marito. La coppia ha anche due figli che però vivono in Lituania.

Nell’appartamento al terzo piano abitavano con un’altra coppia di lituani anche se in quella casa, dicono i vicini, c’era un gran movimento di persone. Ad uccidere il quarantenne, che in questo periodo era disoccuppato, secondo gli inquirenti è stato un killer esperto ed è presumile che abbia agito per un regolamento di conti. L’uomo era sul portone di casa, l’ipotesi più probabile e che stesse rientrando, quando l’omicida, una sola persona che lo stava aspettando, ha sferrato il fendente. La vittima era sul vialetto che porta al portone di ingresso al palazzo, ma non lo ha raggiunto. E’ stato ucciso e non è escluso che l’assassino e la vittima abbiamo incrociato gli sguardi per qualche secondo. Forse si conoscevano. Il quarantenne non è stato colpito alle spalle. Una sola coltellata che ha raggiunto il cuore: la morte è sopraggiunta dopo pochi minuti. Tre o quattro al massimo. L’assassino è riuscito ad allontanarsi senza essere visto, non è escluso che avesse parcheggiato una macchina o un altro mezzo con il quale scappare e raggiungere i grandi viali di circovallazione. In ospedale il quarantenne lituano è arrivato già cadavere. Per tutta la notte e anche ieri mattina la squadra mobile ha passato la setaccio la zona per trovare il coltello: ma l’arma del delitto non è stata trovata. L’assassino se ne potrebbe essere disfatto abbandonandola in un’altra zona oppure, se avesse già lasciato la città, potrebbe averla portata con sè. Gli inquirenti hanno interrogato la moglie della vittima e anche altre persone. Non trapela alcunché: la vittima da quanto è stato possibile apprendere non aveva parenti in città. Una circostanza che farebbe pensare a un delitto che viene da lontano, dalla Lituania. E’anche vero che Vitali Kimpis faceva l’autotrasportatore e viaggiava su tutto il territorio nazionale; si era forse fatto dei nemici? Aveva forse tradito la fiducia di qualcuno al quale magari doveva del denaro? Aveva scoperto qualcosa di scomodo in uno di quei viaggi? Saranno gli investigatori a dover svelare il movente