L’8 marzo non è una festa: e loro chiudono la pizzeria

Livorno, la scelta di Alina e Andrea: “Un giorno per riflettere, non per fare baldoria Lo facciamo in segno di rispetto verso le troppe donne vittime di violenza“

Alina Preda e Andrea Parrella del ristorante Lo Squalo

Alina Preda e Andrea Parrella del ristorante Lo Squalo

Livorno, 3 marzo 2015 - IN un mondo che è sempre più vittima del consumismo e dell’assenza di valori c’è ancora chi prova a resistere. Il Natale, ormai è diventato solamente un motivo per comprare e scambiarsi regali, così come la Pasqua e tutte le altre festività. A questo decadimento, aihnoi, non è scampata nemmeno la festa della Donna. Nata per far ricordare l’uguaglianza tra i sessi e le lotte sociali necessarie per arrivarci, oggi purtroppo l’8 marzo è diventato un giorno esclusivamente di puro svago e divertimento fine a se stesso. Molte sono le associazioni femministe che con gli anni si sono scagliate contro questa festa, sottolineando come la parità tra uomo e donna non si possa ostentare solo un giorno all’anno, per poi dimenticarsene gli altri 364.

Mai nessuna donna, però, era arrivata a fare quello che ha deciso Alina Preda. Romena di nascita e livornese d’adozione, Alina è titolare del ristorante Lo Squalo al Castellaccio, che gestisce insieme al marito, Andrea Parrella. L’8 marzo il locale rimarrà chiuso. «Io mi occupo della parte contabile del ristorante – spiega lui – e all’inizio proprio non capivo questa sua scelta. Ma lei si è impuntata tanto e mi ha convinto. E adesso sono felice di tenere chiuso. Alina mi ha spiegato che qui in Italia si è perso il senso di questa festa che ormai è diventata solo consumistica. Da noi, per fortuna, molti diritti sono già stati conquistati, anche se c’è ancora tanto da fare. In molti altri paesi la donna vive in una situazione di sottomissione, senza nessun tipo di rispetto né considerazione. Per non parlare del femminicidio che è un reato gravissimo che troppo spesso passa in secondo piano. Alina mi ha detto che lei in tutto questo non ci trova proprio niente da festeggiare e che l’8 marzo dovrebbe essere solo un giorno per riflettere. Quando mi ha posto di fronte al suo punto di vista, ho capito perfettamente come stavano le cose e ho appoggiato totalmente la sua scelta». Per evitare che qualcuno celebri la festa della Donna con qualche giorno d’anticipo, la saracinesca de Lo Squalo rimarrà abbassata da questo giovedì fino a mercoledì prossimo. «Abbiamo dovuto anche disdire dei tavoli. Non lo facciamo per pubblicità, per noi è una questione morale. È una cosa normale che dovrebbero fare tutti per restituire il vero senso a questa festa».

Nicolò Cecioni