Eparina killer, incidente probatorio sui campioni ematici di quattro vittime

Udienza a metà luglio: duello sempre più serrato tra accusa e difesa

L'infermiera di Piombino Fausta Bonino durante l'intervista (Novi)

L'infermiera di Piombino Fausta Bonino durante l'intervista (Novi)

Livorno, 29 giugno 2016 - «Vogliamo arrivare alla verità non soltanto per restituire a Fausta Bonino giustizia e dignità, ma anche perché i familiari delle vittime abbiano anche loro giustizia e la ricostruzione giusta di cosa è avvenuto», l’avvocato Cesarina Barghini, fin dalla notte in cui è stata arrestata Fausta Bonino, con la terribile accusa di aver ucciso volontariamente e con crudeltà 13 pazienti, infermiera professionale con la passione per il suo lavoro e con una carriera senza macchia nel reparto di anestesia e rianimazione di Villamarina, ha sostenuto la totale estraneità della sua cliente ed anche amica a questa tragica storia. Una vicenda che ha avuto numerosi colpi di scena, il più eclatante la scarcerazione da parte del tribunale del riesame di Firenze che ha annullato l’ordinanza della misura cautelare eseguita all’areoporto di Pisa su disposizione del giudice Antonio Pirato e su richiesta del pm Massimo Mannucci.

E per metà a luglio è previsto un capitolo importante di questa storia: l’udienza dell’incidente probatorio, richiesto dal pm Massimo Mannucci, limitata all’analisi farmacologica sul contenuto di quattro campioni acqusisiti nel corso delle indagini. Una richiesta per capire la percentuale di eparina su quattro campiomi. La difesa dell’imputata invece ha ritenuto di ampliare il campo di indagine ad accertamenti più speicificie e dettagliati quali quello finalizzato a stabilire, sull baese dei risultati delle cartelle cliniche di ciascuna vittima, la quantità di anticoagulanet Eparina Sodica Vister che avrebbe dovuto essere loro somministrato in funzione delle caratteristiche e degli accessi venosi disponibili, nonchè il tempo necessario per l’infuzione e quello necessario per procurare le alterazioni della coagulazione riscontrate. 

Un accertamento particolare dovrà essere fatto per stabilire le cause del decesso delle vittime che seppure indicate nel capo di imputazione non hanno avuto emorragie. Queste ed altri accertamenti tecnici saranno proposti al gip nella udienza di metà mese nella quale il giudice conferirà l’incarico ai consulenti. Intanto l’avvocato è caustica anche per quanto riguarda il capitolo lavorativo della sua cliente. «La lettera per rientrare a lavoro- spiega Cesarina Barghini- è stata scritta dalla mia cliente come prevede la procedura. E ad oggi che io sappia non ha ricevuto alcuna risposta. Spero che i concetti di decoro e dignità ai quali si fa riferimento nella risposta inviata agli organi di stampa siano fatti valere anche quando si scopriranno i responsabili».