Indotto Eni: per 33 lavoratori c'è il contratto

Fumata bianca dopo l'incontro in Confindustria

Eni

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Livorno, 27 agosto 2015 - Fumata bianca al tavolo di Confindustria per la serratata trattativa tra sindacati (Franco Rossi della Uilm, David Romagnani della Fiom e Cristian Lubrano della Fim) e due delle tre ditte in appalto alla raffineria Eni, Amarù di Gela e Impes di Matera. Sono subentrate rispettivamente ad Omi di Rosignano e Sms Operation di Rosignano. Sul tavolo di via Roma c’era la ricollocazione di almeno la metà dei 110 lavoratori nei cantieri della raffineria (settori elettrostrumentale e meccanico). É dunque stato firmato l’accordo per la riassunzione di 13 addetti alla Amarù e 20 alla ditta Impes.  

«Si procederà con l’allestimento dei cantieri inizialmente con un minimo di 18 persone (Amarù) di cui 13 locali e 5 di fuori. – spiega Franco Rossi anche a nome delle altre sigle – L’obiettivo però è quello di rioccupare tutti mano a mano che arriveranno gli ordini di lavoro da Eni. Impes allestirà un cantiere che a regime avrà 25 addetti di cui 20 locali e 5 da fuori di sua fiducia e anche in questo caso si allargherà il numero dei dipendenti mano a mano che arriveranno gli ordini da Eni». E’ stato superato così il primo scoglio. Successivamente la discussione ha riguardato la parte economica. Anche questa partita si è chiusa positivamente «con il riconoscimento dei livelli di provenienza, degli scatti di anzianità maturati e il mantenimento del diritto alla mensa».

Sulle modalità di assunzione «si è convenuto che la ditta Amarù assumerà il personale con contratti a termine della durata di sei mesi, al termine dei quali si è impegnata a trasformarli in contratti a tempo inderminato». Per la Impes invece «è stato concordato di procedere con le stesse modalità, ma per sette mesi alla fine dei quali si è impegnata a stabilizzare il personale». I sindacati hanno fatto un passo indietro sulle modalità di assunzione dando più margini alle aziende, le quali «però in cambio hanno garantito, tra le altre cose, la stabilizzazione di tutti i lavoratori in gioco».