Morto sul lavoro sulla nave; si procede per omicidio colposo; sciopero in porto / VIDEO / SCHEDE

La tragedia di martedì sera. Non ce l'ha fatta un marittimo 39enne, altri tre feriti ricoverati in ospedale, uno è grave. La procura ha aperto un fascicolo, al momento non ci sono indagati L'ALBA DEL GIORNO DOPO (Lanari)

La nave inclinata nel bacino (Novi)

La nave inclinata nel bacino (Novi)

Livorno, 26 agosto 2015 - La nave che si inclina e sposta il suo peso. Gli arredi e i materiali che finiscono addosso ai marittimi. Uno di loro muore, un altro è grave, altri sono feriti. Morto di lavoro in porto a Livorno. La città è sconvolta per l'incidente capitato alla nave Urania, ancorata proprio in porto per alcuni controlli. Ferma da aprile, era stata nei mesi scorsi allungata di alcuni metri (ora ne misura 67) e veniva controllata. Quando appunto qualcosa è accaduto, forse un puntello si è spostato. Fatto sta che l'Urania, imbarcazione oceanografica utilizzata dal Cnr, si inclina sul fianco sinistro. Senza lasciare scampo a un marittimo di 39 anni di Napoli, Gabriele Petrone.

Ed è stato sciopero al porto di Livorno. Sciopero da parte dei lavoratori per chiedere più sicurezza. Alla protesta hanno partecipato i 700 lavoratori dei cantieri e delle ditte dell'indotto. «È inaccettabile andare via da casa e non tornarci perchè sei morto sul lavoro», ha detto Maurizio Strazzullo della Cgil di Livorno confidando che «la magistratura accerti il prima possibile le responsabilità, anche per chi dovrà continuare a lavorare». «Lo sciopero di oggi - ha spiegato Mirko Lami della Cgil Toscana - era necessario perchè non possiamo pensare di essere macchine, ma uomini. Ora alla magistratura e alla Asl - aggiunge - spetta un compito complicato e importantissimo: quanto accaduto è di una dinamica molto complessa».

Oltre al lavoratore morto, altri tre sono feriti e vengono ricoverati in ospedale, uno di loro è grave. Si tratta di un 45enne di Gela che è stato sottoposto a intervento chirurgico all'ospedale di Livorno. Ha riportato uno schiacciamento toracico e un politrauma. Le sue condizioni sono stazionarie, non è in pericolo di vita ma la prognosi è riservata. Altri otto marittimi vengono curati per ferite lievi. Tutti sono stati comunque dimessi in giornata. In ospedale rimane solo l'operaio operato, per il quale si prevede una prognosi di trenta giorni. L'intervento a cui è stato sottoposto è riuscito. Immediati erano stati i soccorsi e l'allarme all'interno del porto. Quando vigili del fuoco e 118 sono arrivati, purtroppo per il 39enne non c'era niente da fare. Lunghe e delicate le operazioni di soccorso. Danneggiato anche il bacino in cui era la nave, mentre sull'imbarcazione si è aperta una falla. All'alba la nave era vistosamente più inclinata sul fianco sinistro rispetto alla sera prima. 

 

Sul caso è scattata immediata l'inchiesta della procura. Il bacino e la nave sono sotto sequestro ed è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento senza indagati, aggravato dalle lesioni agli altri marittimi. Ci sarà da capire se ci sono state delle negligenze o se qualcosa non ha funzionato. La nave veniva spesso noleggiata dal Cnr per i suoi studi. E proprio il Cnr ha espresso profondo cordoglio per la tragedia. Insieme alla città di Livorno, che del porto vive e alla Regione, per bocca del presidente Enrico Rossi. Che ha promesso che resterà vicino alle famiglie della vittima e dei feriti. Al pronto soccorso si è recato anche il vicesindaco Stella Sorgente, che ha portato la solidarietà della città ai feriti. Ringraziamenti anche per i tanti che hanno partecipato alle operazioni di soccorso. I vigili del fuoco, con sedici unità, tre mezzi nautici, un mezzo polivalente terrestre e l'autoscala. Ma anche il 118, la Capitaneria di Porto, l'Autorità Portuale. 

La nave - L'Urania è una nave attrezzata per i rilievi oceanografici. Per vedere la scheda, clicca qui. Come detto in apertura, nello scorso mese di aprile era stata portata in cantiere per un intervento di aggiunta di troncone che l'ha allungata da 61 a 67 metri. L'Urania è gestita dal Centro nazionale delle ricerche per studi sul mondo marino (clicca qui). Si tratta della nave 'ammiraglia' della flotta del Cnr, con oltre 300 missioni all'attivo, come documenta il video che vi proponiamo qui sotto.