Il mare calmo della dama inglese. Un sudafricano sfida re Borghetti

A Montenero il match mondiale. Il campione livornese: «È come musica»

Borghetti e Kondlo

Borghetti e Kondlo

Livorno, 1 settembre 2015 - Keep calm and play dama. È l’esortazione, mentale e silenziosa, che anima uno tra i giochi da tavolo più antichi del mondo. Offre tutto il tempo per riflettere a mente fredda, logica, matematica. Ciascun giocatore ha «per amico» un orologio a doppio quadrante che scandisce i turni di gioco così come le pause. «A volte basta non accorgersi di una variante, muovere la pedina sbagliata e compromettere un intero match. La tensione può fare scherzi, specialmente ad altissimi livelli. Quello che per alcuni è un errore, però, si trasforma in un colpo di fortuna per altri».Michele Borghetti, livornese, campione del mondo in carica di dama inglese, svela segreti e aneddoti di questo gioco millenario. 

Ed è proprio di dama inglese, che fino a domenica 13 settembre, si svolgono i campionati mondiali a Livorno, dove Borghetti sarà impegnato a difendere il titolo mondiale nel serrato incontro, lungo 40 partite, contro il sudafricano Lubabalo Kondlo. «È agguerrito e competitivo, anche perché – racconta Borghetti – in Sudafrica la dama è uno sport molto marginale. Kondlo si è aggiudicato questa finale dopo una selezione difficilissima. Ha battuto anche Alex Moiseyev, l’americano cui due anni fa ho soffiato il titolo». 

 
 

La prima rudimentale «damiera» è risalente addirittura all’Antico Egitto, mentre il termine «dama» proviene dal latino «domina»: indica il «pezzo sovrano» e, per estensione, l’intero gioco. Con il passare degli anni se ne sono affinate moltissime versioni, un po’ in tutto il mondo: le più conosciute sono quella italiana e quella inglese. Il fascino senza tempo della dama è racchiuso nel ritaglio mentale che impone al giocatore, il quale si estrania dalla realtà per ore. «Una partita può durare anche meno di 60 minuti, ma quelle più delicate possono toccare anche le 7 ore». Come nel tennis il pubblico tace al momento della battuta, per immergersi nello «scambio», così accade anche durante una sfida a dama. Con la differenza che le «mosse» non sono immediate e concitate, ma rallentate e razionali. Ogni piccolo «passo» apre la strada a infinite possibilità di gioco. 

Oggi si va di fretta, vogliamo tutto e subito. Ci stufiamo se non riceviamo nel giro di pochi attimi la risposta a un sms. Ed è proprio per questo che è più facile appassionarsi a uno sport dove ci si ritagliano degli spazi per riflettere: si pensa alla mossa e si agisce di conseguenza. «In questo gioco non possiamo cedere alle tentazioni dei ‘tempi moderni’ – racconta ancora Borghetti – Così, i cellulari sono letteralmente banditi. Se un giocatore lasciasse inavvertitamente il telefono acceso e squillasse? Peggio per lui, verrebbe decretata ‘partita persa’». Il campionato del mondo proseguirà, con tre giorni di interruzione per tirare il fiato il 3, 7 e 10 settembre, all’hotel La Vedetta di Montenero a Livorno. La dama è come la musica, semplice nelle sue regole ma capace di regalare sorprendenti combinazioni.