Guardia di finanza impegnata in 660 indagini

Il bilancio delle Fiamme Gialle in provincia di Livorno

Paolo Borrelli, comandante provinciale della Guardia di finanza

Paolo Borrelli, comandante provinciale della Guardia di finanza

Livorno, 25 giugno 2016 - L’operazione «Ginepraio», la bancarotta fraudolenta delle villette di Borgo di Magrignano e Montenero, con sette imprenditori nei guai, l’operazione «real estate» che ha smantellato il giro di usura gestito da Michelangelo Fedele, imprenditore del settore immobiliare che ha avuto in passato collegamenti con la criminalità organizzata calabrese, e ancora l’operazione «safe trasport», con tre denunciati per aver emesso fatture su operazioni inesistenti per 600mila euro e l’operazione «tribuna coperta» che ha smascherato il giro di droga che partiva dallo stadio Armando Picchi, con 17 denunciati e 18 chili tra hashish e cocaina squestrati.

Numeri importanti, quelli resi noti dal colonnello Paolo Borrelli, ieri nella sala della caserma "Gaetano Russo", sede del comando provinciale delle Fiamme Gialle, al cui vertice è arrivato ormai quasi un anno fa il 28 luglio 2015. Il bilancio dei primi cinque mesi del 2016 ha visto - ha spiegato il comandante provinciale - ha visto l’attività investigativa della Guardia di Finanza svilupparsi in un approccio trasversale su interventi – che si sono concentrati sulle frodi più insidiosi e articolate, con effetti distorsivi delle regole del mercato e della leale concorrenza.

Oltre 660 deleghe di indagine pervenute dalla magistratura ordinaria e dalla Corte dei Conti, delle quali 560 sono state portate a conclusione con la denuncia di 289 persone, delle quali 27 tratte in arresto, e di 6 soggetti segnalati all’Autorità giudiziaria contabile; nell’aggressione sistematica alle più gravi fattispecie di illegalità economico-finanziaria mediante l’esercizio dell’ampio spettro di poteri istruttori attribuiti al Corpo; nell’azione di contrasto ai traffici illeciti e nel concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica. A seguito delle molteplici attività ispettive condotte, sono stati sottoposti a sequestro, anche nella forma per equivalente, beni per circa 13,2 milioni di euro, tra disponibilità liquide, 29 unità immobiliari, beni mobili registrati e quote societarie.n anno intenso, per i finanzieri livornesi. Individuati 33 evasori totali (soggetti assolutamente sconosciuti all’Erario) e 11 paratotali (contribuenti che hanno dichiarato meno del 50% del reddito realmente conseguito).

Oltre 2.300 i controlli su scontrini e ricevute fiscali per contrastare i fenomeni di evasione diffusa, dai quali è emerso che quasi un esercente su due controllati (tra cui molti ambulanti) è risultato irregolare (48,44%). Denunciate per reati di natura tributaria 57 persone: le contestazioni vanno dall’emissione e utilizzo di false fatture, alla dichiarazione fraudolenta o infedele. Ben 27 interventi per illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre tre milioni di euro, a seguito dei quali sono state verbalizzate 27 persone, delle quali due tratte in arresto e una denunciata a piede libero, i 25 interventi antiriciclaggio, 97mila prodotti contraffatti tolti dal mercato e 181 chili di droga sequestrati.