"Noi, gigolò per le crocieriste". Il gioco si trasforma in business

Livorno, il contatto sui siti internet. «Il segreto? Conoscere le lingue»

Gigolò

Gigolò

Livorno, 19 settembre 2014 - IL BUSINESS delle crociere ha portato anche a Livorno il mestiere più antico del mondo... Declinato al maschile. Sì, perché sono sempre di più nel mare magnum del web gli annunci di «uomini a pagamento», meglio identificati come gigolò, anche nella città dei Quattro Mori. Si moltiplicano su internet le piattaforme che accolgono gli annunci di accompagnatori, e tra questi c’è anche una nutrita pattuglia di livornesi. La fascia di età va dai 22 ai 38 anni, alcuni scelgono di mostrare il proprio volto, altri ancora ne fanno un mistero da svelare solo durante l’appuntamento galante. In molti precisano di conoscere più lingue, proprio per adeguarsi alla domanda delle clienti straniere che nel porto labronico approdano numerose. Ma si può scegliere anche semplicemente di «noleggiare» un finto marito oppure regalare una serata per un addio nubilato. Attenzione però, precisano bene molti dei gigolò anche nei loro annunci: «Noi non ci innamoriamo». Una vera e propria caccia alla cliente, senza esclusione di colpi, dove molti accompagnatori accusano di «nascondere qualcosa» a chi «non ci mette la faccia».

E’ LA NUOVA frontiera della «fuitina 2.0» e passa da frasi accattivanti come questa: «Se ci stai pensando, hai già deciso». Andrea, Valerio e Claudio (i nomi sono di fantasia) sono tre ragazzi livornesi che in comune hanno la passione per il mare e le belle donne. Non si conoscono, ma i loro annunci campeggiano sui siti dedicati all’universo dei gigolò. In tutto, sui siti maggiormente cliccati, risultano almeno una novantina di accompagnatori che si muovono su Livorno. Non tutti si rivolgono alla classica mamma sposata e sui 40 anni, magari in crisi di autostima. Le clienti straniere infatti non mancano e arrivano dal mare, sulle grandi navi da crociera, sull’onda del celebre mito del maschio italiano. Molti di questi accompagnatori si definiscono acculturati e puntano anche sulle doti intellettuali oltre che fisiche. Molti gigolò si spostano per raggiungere il luogo di un appuntamento, così è difficile spendere meno di 300 euro a serata. Come si decide di intraprendere questa strada? «Inizialmente per gioco — spiega Andrea — più che altro mossi dal bisogno di arrotondare in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo. Mi sono reso conto che a passeggio lungo i fossi di Livorno c’erano moltissime donne straniere, così ho deciso di mettere il mio annuncio sul web». Ormai è diventata un’attività internazionale... «Sì, infatti è importante conoscere il mondo e parlare almeno due o tre lingue. Io a esempio parlo anche francese e portoghese», precisa Andrea. Quali sono i servizi più richiesti? «Si va dal personal shopper — dice Claudio — al compagno di una breve fuga romantica, oppure alle classiche feste di addio al nubilato». Perché alcuni scelgono di non mostrare il proprio volto? «Ci sono persone che preferiscono celarsi fino all’ultimo per aumentare il mistero intorno a sé — precisa Valerio — ma può anche provocare un effetto contrario e far dubitare della propria serietà. Molti di quelli che scelgono di non farsi vedere in volto vengono criticati, è come se nascondessero qualcosa». In molti vi identificano con la figura di Richard Gere, nel celebre film “American gigolò”... «Il cinema — è sempre Valerio che parla — prende spunto dalla vita reale per creare storie intriganti e romantiche. Noi cerchiamo di essere fedeli compagni per un’avventura che non è compromettente».