Fausta Bonino: "Sono vittima di un complotto". Ora l'infermiera rischia azioni legali

L'Asl Toscana Nord Ovest conferma la sospensione per l'infermiera accusata di 13 omicidi in corsia

Da sinistra l’avvocato Cesarina Barghini con Fausta Bonino (FOTO IN ESCLUSIVA «LA NAZIONE»)

Da sinistra l’avvocato Cesarina Barghini con Fausta Bonino (FOTO IN ESCLUSIVA «LA NAZIONE»)

Piombino (Livorno) 25 maggio 2016 - Fausta Bonino, l'infermiera arrestata il 31 marzo scorso con l'accusa di aver ucciso 13 pazienti del reparto di rianimazione dell'ospedale di Piombino e poi scarcerata il 20 aprile dopo che il tribunale del riesame ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare, non rientrerà al lavoro. L'Asl Toscana nord ovest, infatti, ha deciso di «non modificare la propria posizione sullo stato di sospensione» dal servizio decisa il giorno del suo arresto. Lo scrive la direzione dell'Azienda sottolineando che, anche nel provvedimento del tribunale del riesame, permane nei suoi confronti «una gravissima ipotesi accusatoria e la necessità di completamento di accertamenti, anche peritali, che peraltro risultano essere già stati avviati dagli organi inquirenti». Bonino, che nei giorni scorsi avrebbe detto di voler tornare a lavoro, per il momento non potrà farlo. 

Inoltre la direzione dell'Azienda sanitaria Toscana nord ovest si riserva azioni legali nei confronti della Bonino dopo che ieri, al TgR della Toscana l'infermiera aveva accusato la "capo reparto e la direzione sanitaria" di aver "costruito le prove contro di lei". L'Azienda, si legge in una nota, "respinge in toto le ricostruzioni dell'indagata e si riserva la possibilità di eventuali iniziative di tutela rispetto alle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa e sottolinea anche che il comportamento tenuto dalla Asl e dagli operatori è sempre stato improntato alla massima trasparenza e collaborazione nella ricostruzione dei fatti, sia con gli organi inquirenti sia con la commissione regionale e nazionale", conclude la Asl.