Fantacalcio, ecco la lega di sole donne. A loro il fuorigioco non va spiegato

La storia che arriva da Livorno. Un gruppo di appassionate si sfida domenica dopo domenica. E anche l'asta per comprare i campioni è stata senza esclusione di colpi

Un momento dell'asta della lega di Fantacalcio di sole donne

Un momento dell'asta della lega di Fantacalcio di sole donne

di Francesco Marinari

Twitter: @framar1977

Livorno, 9 settembre 2015 - Una lega di Fantacalcio fatta di sole donne. Che si sfidano all’asta da quattro campionati per Pogba, Icardi e Chiellini. E che esultano per un gol di Mancosu o Meggiorini. Un sogno per l’universo maschile del Fantacalcio. Sì perché non c’è fidanzata, compagna o moglie che non guardi con un’aria di compatimento il partner che si ritrova con gli amici in notti interminabili per definire le squadre, che scrive compulsivamente al cellulare per dettare la squadra all’avversario prima dell’inizio della giornata di campionato. Con Irene, una delle componenti della lega, che ci accompagna nel presentare il gruppo e le altre nove livornesi la musica cambia.

Accade a Livorno. Le ragazze rappresentano una stupenda eccezione. A loro il fuorigioco non va spiegato. “Non solo giochiamo a Fantacalcio, ma scommettiamo anche”, dice proprio Irene, tifosa del Livorno e della Juventus. Tutto ha inizio quattro anni fa. “Il nostro gruppo di amiche ha il calcio nel dna. Seguiamo le partite del Livorno e qualcuna di noi ha giocato a pallone”.

Facile a quel punto lanciare la sfida: “Facciamo la nostra lega di Fantacalcio”. E così da quattro anni le dieci ragazze si ritrovano ogni settembre per l’asta. Questo è il fatidico periodo dell’anno in cui i componenti di tutte le leghe si ritrovano per “acquistare” con miloni di euro virtuali i campioni e definire le varie rose. Per tutti vale il meccanismo dell’asta: chi offre di più si aggiudica il grande nome. Ovviamente il budget non è illimitato e dunque preparare la propria strategia di mercato è fondamentale.

Quindi, una pizza all’ora di cena e poi tutte intorno al tavolo. Non vogliamo sminuire le ragazze che giocano al Fantacalcio, ma la stessa Irene ammette che qualche presidentessa della lega ha un’ammirazione che va al di là del mero aspetto tecnico. Insomma l’avvenenza dell'atleta in qualche caso ha il suo peso.

“C’è chi si è rovinata per comprare Pjanic, chi per Dzeko - racconta Irene - Un’amica ha pianto perché le ho soffiato Bonaventura (centrocampista di talento del Milan, per chi non lo sapesse, ndr)”. Con buona pace del fisco, si sa che in tutte le leghe fantacalcistiche ci sono piccoli premi in denaro. Si versa una quota a partita e il gruzzolo servirà per i vari obbiettivi raggiunti o per una cena finale. I fantacalcisti uomini sognano la vittoria finale, lo scudetto della loro squadra, più di ogni altra cosa. Non foss’altro per mostrare la loro capacità agli altri. “Lo stesso vale per noi - dice Irene - Non giochiamo certo per la gloria”.

E gli aneddoti si sprecano. Le ragazze frequentano tutte insieme la curva nord del Livorno. Sono tifose amaranto. “Un anno in un Livorno-Verona al Picchi segnò Toni per gli scaligeri - racconta ancora Irene - Un’amica che aveva l’attaccante nella sua squadra di Fantacalcio esultò come se fosse stato un gol del Livorno. Si sa dell’acerrima rivalità anche politica tra le due squadre. Beh, la mia amica rischiò seriamente la sua incolumità, ai tifosi intorno a lei quell’esultanza non piacque per niente”. Cose che succedono quando c’è in ballo la vittoria al Fantacalcio.

Ma accettereste un uomo nella lega? “In realtà non ci abbiamo mai pensato, al momento non ci sono state fatte richieste da ragazzi, ma perché no?”. Un consiglio da dare ai “colleghi” uomini? “Posto che le donne hanno una marcia in più anche al Fantacalcio, consigliamo ai ragazzi di mettere meno soldi in palio. Noi siamo agguerrite, ma abbiamo visto scene incredibili di ragazzi che hanno vinto e che pensano giorno e notte alla loro squadra”. Insomma ragazzi, ok il Fantacalcio, ma con giudizio. Ve lo consiglia la lega di sole donne.