Eroe a 11 anni: Umberto salva il camping dal rogo

Nel caos generale va a cercare gli estintori, ne porta quattro a spalla e aiuta a spengere l’incendio del «Pineta»

Umberto Saini, 11 anni e residente a Livorno

Umberto Saini, 11 anni e residente a Livorno

Livorno, 5 settembre 2015 - Da bambino come tanti a eroe per salvare dall’incendio il camping Pineta dove dormiva col padre e la nonna. Umberto Saini, 11 anni e residente a Livorno, ha raccolto gli estintori collocati nelle aiuole antincendio in giro per il campeggio, mentre gli adulti cercavano di raffreddare il bungalow che ha preso fuoco giovedì notte. Le grida di terrore. Fiamme alte sei metri e il caos generale. «Ho sentito qualcuno che gridava di prendere gli estintori e sono corso a cercarli, visto che nessuno si ricordava dove fossero – racconta il piccolo Umberto –. So bene dove si trovano perché gioco con gli altri bambini del campeggio in giro tra le tende e le roulotte, li vedo ogni giorno. Ne ho portati quattro senza mai fermarmi. Oggi mi fanno male le spalle».

I pompieri, arrivati dopo circa mezz’ora, hanno trovato la situazione sotto controllo proprio grazie alla prontezza dei frequentatori del campeggio. «Quando abbiamo visto le fiamme – ricorda Carlo Macchia –è stato il panico. Abbiamo preso i tubi e li abbiamo attaccati alle fontanelle, abbiamo bagnato le postazioni vicine perché il fuoco non si propagasse. Siamo stati fortunati perché non c’era vento». Nella confusione generale Carlo, aiutato da Nadyr Gerini, un altro ospite della struttura, è entrato nel bungalow in fiamme e ha portato fuori la bombola del gas attaccata alla cucina. Anche grazie a questo gesto la situazione non si è trasformata in tragedia. Ora per i gestori è arrivato il momento di calcolare i danni.

«Tre roulotte rovinate e piazzole attrezzate da rifare – spiega Luca Gianvanni, titolare del Camping Pineta – . Circa 20mila euro di spese per rimettere tutto a posto. La roulotte che ha preso fuoco era stata acquistata da una famiglia di Empoli quattro giorni fa. Per fortuna non erano qui quando c’è stato il corto circuito che ha dato principio all’incendio». L’aria che si respira la mattina successiva è serena. Qualcuno rimpiange di dover mettere mano al portafogli per riparare i danni subiti dai bungalow, ma nessuno si sente in pericolo: «Stanotte torno a dormire nella mia camera – commenta una signora che soggiorna a pochi metri dal luogo dell’incendio – spero non ci sia ancora odore di fumo, per il resto non ci sono problemi».

Andrea Valtriani