Elba Royalty: il sindaco di Capoliveri lancia l'idea della moneta unica elbana

Barbetti: "Potrebbe essere la chiave di volta per rilanciare la nostra economia e quella di tutta la provincia>

Ruggero Barbetti

Ruggero Barbetti

Capoliveri,- 22 dicembre 2014 “Una moneta locale ci può aiutare a salvarci dalla crisi?”. Per Ruggero Barbetti, sindaco di Capoliveri questa potrebbe davvero essere la chiave di volta per dare nuovo slancio all’economia dell’isola, ma anche di tutta la provincia che oggi si interrogano sul suo futuro. “Il tema delle monete comunali locali (monete complementari) e di sistemi di baratto già esistono sia nella versione B2B, Business-to-business (maggiormente sviluppati), sia nella versione B2C, Business- to-Consumer (poco presenti). Noi vogliamo concentrarci sul caso B2C (le relazioni che un'impresa commerciale detiene con i suoi clienti per le attività di vendita e/o di assistenza) e cioè su una moneta complementare finalizzata a riscrivere un patto sociale in un determinato territorio per concedere sconti in moneta locale, poi spendibili per ogni tipo di transazione all’interno del circuito delle imprese che vi partecipano. Abbiamo pensato anche ad un nome, potrebbe chiamarsi Royalty oppure Elba Royalty e avrebbe lo stesso controvalore dell’Euro”.

Il progetto a cui si è lavorato, parte da una moneta coniata e utilizzata come liquidità per determinate funzioni commerciali di B2C, ma che si estende anche sul versante di promozione e premio delle iniziative imprenditoriali inizialmente del territorio di Capoliveri (Pilota) ma estendibile successivamente a tutti i comuni dell’Isola d’Elba e in prospettiva anche ai comuni della provincia livornese. La moneta, nella fase sperimentale solo capoliverese, potrebbe quindi diventare in un secondo tempo una Moneta Elbana, coniata sull’isola, ma estendibile, ove ne esistessero le condizioni, anche all’interno di un progetto di natura provinciale. Secondo il primo cittadino di Capoliveri si tratterebbe di una moneta capace quindi di attrarre nuovi investimenti e di costituire per aziende, cittadini e visitatori un’occasione unica in termini di vantaggi economici, oltre che di immagine del territorio e potrebbe rappresentare un nuovo traguardo, ma al tempo stesso un punto di partenza per dare all’Elba una nuova “identità” e poter tornare a scommettere sul suo rilancio nel mercato globale. L’esperienza della moneta locale va vista come un’opportunità su cui investire guardando ai numerosi esempi che stanno circolando nel pianeta. In questa fattispecie ricordiamo i casi italiani del progetto del comune di Bologna del 2013 con la moneta “Emiro” (Emilia Romagna) che si ispira al successo del Sardex della Sardegna, un circuito di circa 800 imprenditori che pagano beni e servizi tramite una sorta di moneta a Km zero in una logica di baratto. L’iniziativa avviata nel comprensorio Imolese affonda invece le proprie radici nella tradizione cooperativa del sistema imprenditoriale dell’Emilia Romagna. All’estero va invece ricordato il successo del sistema svizzero Wir Bank fondato addirittura nel 1934 che annovera un circuito di 60.000 imprese.

La moneta unica dell’Elba – spiega Barbetti – potrebbe quindi ispirarsi ai modelli già in vigore in L’Elba Royalty, dopo la fase sperimentale del Comune di Capoliveri, dovrebbe essere coniata direttamente sul territorio, poi operativa in tutti i comuni elbani per estendersi successivamente a tutta la provincia di Livorno. Lo scopo primario sarebbe quello di fidelizzare la clientela e di favorire una circolazione di liquidità aggiuntiva sia per le imprese che per i clienti che Le aziende e i consumatori sarebbero incentivati enormemente ad investire e reinvestire sul territorio e non fuori da esso poiché i benefici diretti e indiretti sarebbero enormi – prosegue il sindaco di Capoliveri - a partire dagli sconti immediati che potrebbero arrivare fino al 30% sulla Il turista e il residente attraverso gli sconti, tradotti in gettoni e banconote fiduciarie, potrebbe impegnare la moneta per il prelievo di merce nelle strutture convenzionate e potrebbe accedere a tutti i servizi previsti sul territorio. E siccome non sono previsti utili di gestione tutto questo sarebbe La proposta dopo un primo studio preliminare – dice Barbetti – è in fase di elaborazione, ma già da questi primi elementi si può comprenderne la sua efficacia e la sua portata. Abbiamo bisogno di riscrivere le regole del nostro sistema economico oggi in stallo, ma abbiamo idee e proposte concrete e vogliamo ripartire da qui. L’Elba, ma anche la provincia di Livorno, hanno le carte in regola per farcela e l’Elba Royalty può essere il lascia passare per raggiungere l’obiettivo fondamentale per ogni pubblico amministratore e per ogni politico: il bene comune.