L'Elba amica degli animali, ma serve il pronto soccorso

Nel mirino di "Animal Project" le amministrazioni locali

Cane in spiaggia (Fotoprint)

Cane in spiaggia (Fotoprint)

Portoferraio, 29 luglio 2016 - L'Elba, in base ai dati della piattaforma Aibnb, è la meta più pet-friendly d’Italia con il 59% degli annunci di strutture che accettano animali. Un dato importante che cozza però con la mancanza del «pronto soccorso» ad essi riservato. Una situazione che ha spinto l’associazione «Animal Project» a prendere posizione contro le amministrazioni locali, accusate di un grave immobilismo in materia. 

«Nonostante due incontri convocati dal viceprefetto Daveti e l’impegno da parte del sindaco di Capoliveri di farsi promotore presso gli altri «colleghi» elbani dell’inserimento del pronto soccorso per gli animali nella gestione associata del turismo e del canile comprensoriale – attaccano gi animalisti – con sconforto non possiamo che constatare un nulla di fatto. Ancora una voltala normativa sulla tutela degli animali e le disposizioni della giunta regionale che imponevano l’attivazione del pronto soccorso animali a decorrere dal 1° luglio 2016, rimangono disattese da parte delle amministrazioni locali che continuano a disinteressarsi del problema. I comuni si lavano le mani di tutto. Tanto sono le associazioni che pensano a soccorrere e curare gatti investiti e, per fortuna, ci sono anche veterinari che senza alcun riconoscimento economico garantiscono un servizio di reperibilità 24 ore su 24».

Per l’associazione animalista la misura è colma. «Siamo stufi – aggiunge Animal Project - di promesse e prese in giro, di mettere a rischio i nostri animali e la nostra salute per tenere in stallo nelle nostre abitazioni animali ammalati o feriti, di legittimare un sistema di inerzia e omissioni vergognose, di chiedere il rispetto della normativa. Ci rivolgiamo, dunque, ai cittadini e ai turisti per comunicare che d’ora in avanti, in caso di incidente stradale o comunque di rinvenimento di animali vaganti, malati o bisognosi di cure, dovranno telefonare alle polizie municipali dell’isola e pretendere il loro intervento, perché questo stabilisce la normativa. Dovranno inoltre denunciare ogni mancata risposta o intervento».