Crisi: al via il bando per il rilancio dell’area livornese

Una campagna per coinvolgere gli investitori e invitarli a presentare proposte imprenditoriali destinate a rilanciare l’area di crisi industriale livornese che interessa Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo

Una mobilitazione degli operai ex Trw, fabbrica metalmeccanica chiusa dal dicembre 2014

Una mobilitazione degli operai ex Trw, fabbrica metalmeccanica chiusa dal dicembre 2014

Livorno, 21 novembre 2016 - Una campagna per coinvolgere gli investitori e invitarli a presentare proposte imprenditoriali destinate a rilanciare l’area di crisi industriale livornese che interessa Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo. Gli imprenditori interessati avranno un mese di tempo, dal 6 febbraio e fino al 7 marzo 2017, per presentare le domande e al momento sono già 71 le manifestazioni di interesse arrivate. È quanto prevede un avviso pubblicato dal Ministero dello sviluppo economico nei giorni scorsi e gestito da Invitalia. L’avviso è stato presentato oggi a Firenze dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi insieme a responsabile sistemi d’impresa di Invitalia Corrado Diotallevi. L’avviso prevede contributi per attività imprenditoriali che si insedino nell’area e sarà aperto sia alle imprese manifatturiere che a quelle turistiche. Le 71 proposte progettuali presentate, è stato spiegato, sono state avanzate da piccole, medie e grandi imprese, di cui 64 di investimenti produttivi e 7 programmi di ricerca e sviluppo, per un valore complessivo di circa 200 milioni ed una potenzialità occupazionale stimata di circa 1280 addetti. Con il via libera alle domande, si dovrà ora passare dalle manifestazioni di interesse ai progetti veri e propri. La pubblicazione dell’avviso del Mise, arriva in concomitanza con il risultato, positivo, del bando regionale per i protocolli di insediamento, che prevede risorse per altri 10 milioni di euro. Tutto questo, ha spiegato Rossi, «fa parte di un accordo che abbiamo fatto con il governo che prevede un investimento complessivo di 600 milioni, inclusi anche interventi a carico dell’autorità portuale e dei privati. Noi mettiamo per il porto 250 milioni, 50 milioni li mette il governo e poi ci sono investimenti sulle infrastrutture e anche sull’attrazione di imprese private perché si insedino in quell’area». Per il bando del Mise, ha detto ancora, «dieci milioni sono a carico del ministero, altri 10 milioni li abbiamo messi noi con i fondi europei. Noi abbiamo già avuto 21 domande di insediamento per 21 imprese che faranno investimenti nell’innovazione tecnologica e anche questi produrranno, noi ci auguriamo, qualche centinaio di occupati in più»