I primi 50 anni di don Edoardo Medori. "Nozze d’oro" con la Chiesa / FOTO

La messa giubilare con parrocchiani, famiglia e autorità

La messa per i 50 anni di sacerdozio di don Medori (foto Novi)

La messa per i 50 anni di sacerdozio di don Medori (foto Novi)

Livorno, 26 giugno 2016 – Ricorrono oggi cinquant’anni dall’ordinazione a sacerdote di don Edoardo Medori, il parroco di Sant’Andrea. Oggi ricorrono le "nozze d’oro" con la Chiesa del parroco di frontiera per antonomasia. Per festeggiare questa ricorrenza i parrocchiani e molti livornesi illustri, tra i quali anche il vescovo monsignore Giusti, hanno partecipato alla messa giubilare in Sant’Andrea. Poi tutti gli amici e non solo a pranzo al Ristorante Sasso Scritto. Con don Edoardo anche i fratelli giunti appositamente dal Veneto. Infatti questo sacerdote "tosto" e combattivo è nato a Pieve di Cadore (Belluno) il 4 aprile 1939, è stato ordinato sacerdote a Firenze il 29 giugno 1966.

Don Edoardo Medori prima di arrivare a Livorno è stato Firenze, poi a Piancastagnaio sull’Amiata sempre negli anni ’60 dove spesso è stato al fianco dei minatori inimicandosi il Pci e la Diocesi. Quando è arrivato infine a Livorno prima si è insediato alla parrocchia San Benedetto. Era il 1971, poi a Sant’Andrea nel 1993. "Giunsi a Livorno con il mio inseparabile pastore tedesco – ricorda don Edoardo sorridendo – avevo anche e i capelli lunghi. Fu uno scandalo. Un sacerdote capellone".

A San Benedetto creò l’omonima cooperativa con tanto di tipografia per il recupero dei tossicodipendenti ancora attiva. Come ogni storia degna di essere raccontata anche quella di don Edoardo ha un colpo di scena quando il 24 aprile 2006 ha scoperto di di avere ben tre fratelli: Francesco, Sergio e Gian Alberto. Anche loro ci saranno oggi per festeggiare il frallo sacerdote. Questa felice scoperta don Edoardo la deve alla zia Elena, sorella del padre, la quale a un certo punto ha deciso che era arrivato il momento di dire tutto ai fratelli ignari dell’esistenza di Edoardo.

Il parroco di Sant’Andrea ha subito condiviso la bella notizia con i parrocchiani. Così come la storia della sua vita: è nato dall’amore tra il padre mai conosciuto e la mamma Stefania, una povera donna di Pieve di Cadore. Fu lasciata dal suo uomo perché la famiglia di lui, ricca e in vista, era contraria a quell’unione. Così lui fu allontanato da Stefania "che tuttavia non ha mai smesso di amarlo – ci tiene a sottolineare don Edoardo commosso – e infatti non si è più legata a nessuno. E ha vissuto dedicandosi a me".

Così nell’estate 2006 a Livorno i quattro fratelli si sono ritrovati. Ed è stato un momento di grande felicità. E non poteva essere diversamente: don Edoardo ha celebrato i matrimoni di tutti e tre i fratelli. "Li ho sposati tutti io: Francesco, Sergio e Gian Alberto. Ed è stato Francesco il 24 aprile 2006 a scrivermi da Padova per annunciarmi che la zia Elena qualche giorno prima aveva messo al corrente lui, Sergio e Gian Alberto della mia esistenza".