Diario da Chernobyl, un arrivederci all'area X

Oggi rientrano in Italia i fotografi Cosimi e Gorzanelli. A Livorno, galleria 'Il Melograno' dal 7 al 13 maggio una mostra con gli scatti più belli del viaggio

Un pensiero a chi non c'è più (Foto di Emanuele Cosimi)

Un pensiero a chi non c'è più (Foto di Emanuele Cosimi)

Livorno, 2 maggio 2016 - Si conclude dopo una settimana, ricca di emozioni e qualche intoppo dovuto alla non sempre facile comunicazione via internet con l'Ucraina, questo secondo viaggio per immagini a Chernobyl e nei luoghi dell'area X ancora contaminata. Questa volta ci siamo dedicati, grazie a Emanuele Cosimi di Marina di Bibbona e Francesca Gorzanelli di Modena, ai volti di chi è rimasto nonostante tutto attaccato alla propria terra. Ci sono occhi che in silenzio hanno saputo raccontare di una passione per la vita che va al di là di ogni pregiudizio o difficoltà. Mani che sanno ancora come coltivare una terra difficile, ferita dall'uomo e dimenticata da tutti. Allontanata dagli occhi. Quest'anno abbiamo vissuto l'esperienza diretta del trentesimo anniversario dall'incidente nucleare al reattore 4. Ma non finisce qui, perché la coppia di fotografi che abbiamo seguito si sta muovendo per portare in giro per l'Italia scatti e storie, a partire da una mostra che sarà ospitata a Livorno, galleria 'Il Melograno Art Gallery', dal 7 al 13 maggio. Proprio oggi Cosimi e Gozanelli hanno rimesso piede in territorio italiano, carichi di sensazioni positive e sicuri che il viaggio si è concluso con un nuovo 'arrivederci' e non con un 'addio'. Nei loro progetti futuri ci sono altre zone 'off limits' da visitare e tra questi anche Fukushima. 

Ecco l'ultimo post di Francesca Gorzanelli sulla sua pagina Facebook 'NoFear foto'. Chiudo questo viaggio con la messa del venerdì di Pasqua a Chernobyl. Al mio rientro dovrò darmi il giusto tempo per riordinare i pensieri e le emozioni e trovare le parole e le immagini più adeguate per raccontare le storie delle persone incredibili che ho incontrato in questi giorni. Donne d'acciaio e uomini di una forza ed un'umiltà più uniche che rare. Continuo a trovare più umanità qui che nel resto del mondo e sono perdutamente (e paradossalmente) innamorata di questo posto. E anche stavolta non è un addio, ma un Arrivederci!