Ripristinata la fermata dei due Frecciarossa alla stazione di Cecina

Cecina (Livorno), 13 gennaio 2017 - E’ durata soltanto un mese la soppressione dei due Frecciabianca dalla fermata nella stazione di Cecina decretata da Trenitalia ad inizio dicembre, ovvero poco prima dell’adozione dell’orario invernale. Una decisione unilaterale che aveva fatto storcere molte bocche e colto di sorpresa tutti, ma invece la promessa di rivedere il provvedimento espressa dall’assessore regionale ai Trasporti Vicenzo Ceccarelli e dall’amministratore delegato di Trenitalia Barbara Morgante è stata mantenuta, con le due fermate che sono state ufficialmente ripristinate, ossia un treno rapido in partenza per la Capitale alle ore 19,20e un treno rapido in direzione opposta alle ore 9,19. Dando quindi ragione anche alla netta presa di posizione del sindaco Samuele Lippi in difesa dei pendolari e del servizio di trasporto sulla Costa degli Etruschi. Il primo cittadino, infatti, aveva contestato la scelta di Trenitalia facendosi immortalare alla stazione mentre, con indosso la fascia tricolore, teneva in mano la miniatura di un Frecciabianca in compagnia del presidente del consiglio comunale Luigi Valori e scrivendo poi una missiva alla Regione per chiedere il ripristino delle due Frecce su Cecina.

Una contestazione che sul momento suscitò non pochi sfottò da parte delle forze politiche di opposizione, ma che in realtà è stata sicuramente propedeutica per stimolare un ritorno alle origini. A dare la notizia in anteprima è stato tuttavia l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, che sulla propria pagina Facebook ha commentato: “Felice di apprendere che sono state ripristinate, come da me richiesto, le due fermate dei Frecciabianca nella stazione di Cecina. Prossimo obiettivo l’avvio del percorso condiviso con Trenitalia e il territorio per andare ad una riprogrammazione complessiva del servizio sulla linea tirrenica”. Da sottolineare che il ripristino delle fermate cecinesi per i due convogli veloci è legato all’avvio di una trattativa tra l’azienda ferroviaria e la Regione Toscana per non penalizzare il corridoio tirrenico con il nuovo orario invernale che in sostanza, nel tratto compreso tra Livorno e Grosseto, privilegiava soltanto la stazione di Campiglia Marittima.