Morìa di delfini, si teme il morbillo

L'Arpat analizza i campioni prelevati. Quattro casi in pochi giorni sulla costa livornese

Uno dei delfini spiaggiati

Uno dei delfini spiaggiati

Piombino (Livorno), 8 febbraio 2017 - Dopo due delfini morti nel Lazio, anche in Toscana ci sono stati ben quattro casi: sabato 4 a Piombino, domenica 5 a Cecina, lunedì 6 e martedì 7 a Baratti.

"Si tratta - spiega l'Arpat - in tutti i casi della stessa specie, ovvero della stenella striata (stenella coeruleoalba) un delfino di dimensioni medio piccole (1,8-2,5 metri) molto comune nelle acque profonde del mare toscano".

Quattro stenelle in quattro giorni: un dato che desta qualche preoccupazione. "E' stato quindi importante - continua l'Arpat - recuperare gli animali (ci si è riusciti per almeno tre di essi, uno era troppo decomposto) per poter compiere delle indagini approfondite sulle possibili cause di morte".

I biologi di Arpat, insieme ai veterinari dell'Izslt (Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana) sezione di Pisa hanno eseguito le necroscopie degli animali prendendo campioni, in particolare di cervello e polmoni, per la ricerca del morbillivirus, un possibile agente patogeno che a volte causa la morte in questi delfini.

I delfini, una femmina e due maschi, hanno dimensioni comprese tra 180 e 200 cm, sono esemplari giovani e non sono apparsi in buono stato di salute: eccessivo stato di magrezza, presenza di molti parassiti, stomaco semivuoto. Comunque, solo le indagini dei veterinari forse potranno dare qualche risposta, anche se purtroppo il mare ha restituito i delfini morti già da alcuni giorni e il loro stato di decomposizione potrebbe incidere negativamente sui risultati delle analisi, che potrebbero quindi non dare risposte utili.