Medici del 118 sotto accusa a Cecina. «Il sindaco Lippi non faccia il paladino»

Fials sanità accusa: «Ha condiviso il piano di ridimensionamento, il suo ruolo gli imporrebbe di prevenire le disfunzioni con una seria programmazione e un uso corretto delle risorse»

 Il pronto soccorso di Cecina: qui operavano i tre medici finiti sotto accusa

Il pronto soccorso di Cecina: qui operavano i tre medici finiti sotto accusa

Cecina, 10 ottobre 2016 - «Il sindaco Lippi? Oggi appare come uno zelante controllore delle disfunzioni dei servizi sanitari e delle infrazioni dei lavoratori. Ma questa è un’immagine immeritata». Massimo Ferrucci, segretario provinciale del sindacato Fials di Livorno, ci va giù duro. Sui casi specifici che La Nazione ha rivelato il sindacato però preferisce per ora non esprimersi, «vogliamo valutare le carte, se sono state seguite le procedure, se qualcuno ha ammesso». Quindi doverose le segnalazioni alle autorità ma, secondo Ferrucci, il ruolo del sindaco gli imporrebbe piuttosto di «prevenire le disfunzioni attraverso una seria programmazione, un uso corretto delle risorse e una verifica della gestione». Cosa che per il Fials manca totalmente. «Noi stessi gli abbiamo presentato – dice il segretario – la nostra posizione a proposito di un ulteriore ridimensionamento dei servizi sanitari della nuova azienda, un dettaglio delle carenze strutturali del pronto soccorso, un quadro completo della mancanza di personale nel presidio ospedaliero di Cecina e delle attività territoriali. Il piano assunzioni di tutto il 2016 prevede per la ex Asl 6 solo 8 operatori sociosanitari e 12 infermieri, mentre chi opera al pronto soccorso ha 2 anni di ferie arretrate. Come può il sindaco Lippi condividerlo?». Le carenze del pronto soccorso tra l’altro vengono ulteriormente rafforzate da quello che è accaduto negli ultimi mesi: un medico sospeso per tre mesi, uno non rinnovato, un altro trasferito. E c’è un’ulteriore denuncia, quella emersa ieri da parte di una cittadina, contro un altro medico ancora del pronto soccorso, mentre i ‘contratti estivi’ sono fuggiti altrove e ad oggi i turni vengono coperti con fatica e con il sovraccarico di chi è rimasto. Per il Fials Lippi avrebbe dovuto fare molto di più in sede di conferenza dei sindaci, di cui è anche presidente. «E’ mancato un suo ruolo di difesa e promozione della attività presenti nella ex Asl 6 – sostiene Ferrucci -. E le conseguenze già si vedono: a capo dei dipartimenti c’è un ridotto numero di dirigenti provenienti dalla ex Asl 6 e, nonostante il Pal non sia ancora stato approvato, altrove sono già state fatte scelte significative. A Lucca ad esempio è stato istituito un centro di riferimento per la cura delle metastasi ossee. E’ chiara – conclude – la subalternità del presidente della conferenza dei sindaci alla direzione aziendale. Il suo altrimenti sarebbe un atteggiamento inspiegabile, diretto a coprire e difendere il sistema e i suoi vertici». c.m.