I cittadini de La California hanno inscenato un election day con cabine e comizi
Bibbona (Livorno), 26 novembre 2016 - Visto che il presidente degli Stati Uniti d’America prende decisioni che influenzano tutto il resto del mondo, perché non dovremmo votarlo anche noi? Da questa semplice domanda sono nate le prime elezioni americane per non americani, che si sono svolte nel 2004 e nel 2008 a La California, un evento che ha portato al voto migliaia di cittadini italiani, tra i quali anche alcuni personaggi pubblici che si sono recati personalmente a La California per imbucare la propria scheda nell’urna come Beppe Grillo e Oliviero Toscani.
Da quell’esperienza è nato il film di Michele Cogo e Francesco Merini “Il Presidente del Mondo” che sarà proiettato questa sera, alle ore 21, sarà proiettato al teatro “La Palestra”. Si tratta di un documentario della durata di 50 minuti, con un taglio comico e divertente, nel quale il protagonista è Stefano Marmugi, ex assessore alla Cultura, che viene coinvolto in prima persona in una vera e propria campagna elettorale, dove accanto ai candidati ufficiali americani, si sono confrontati anche aspiranti presidenti locali con proposte politiche alternative.
“Un’occasione per riflettere su tematiche sempre attuali utilizzando un punto di vista ironico e critico – commenta il sindaco Massimo Fedeli –. Invito tutti i cittadini a partecipare alla proiezione del film per condividere un’esperienza che ci accomuna e che vede come protagonista principale il Comune di Bibbona”. I cittadini di La California, attori per caso di questa propaganda elettorale americana, hanno anche tentato di coinvolgere altre città omonime sparse in tutto al mondo, alla ricerca di voti. Finale a sorpresa, con la consegna delle schede al Console americano a Firenze. La pellicola “Il Presidente del Mondo”, presentato in prima assoluta al Festival “Visioni dal Mondo” a Milano, è un film documentario che, pur nell’apparente leggerezza della forma e della storia raccontata, vuole “scherzare sul serio” con l’intento di riflettere sulla politica-spettacolo dei nostri tempi e su cosa significa essere cittadini oggi, in un mondo globalizzato.