«La fusione delle centrali di 118 amplifica i problemi di Livorno e Pisa»

Nursind sul piede di guerra: «Mancano infermieri, gestione precaria»

Pronto soccorso (foto repertorio)

Pronto soccorso (foto repertorio)

Livorno, 22 ottobre 2016 - «Ad oggi a Livorno, terza città della Toscana per popolazione, ci sono solo tre medici attivi nelle ore diurne e due in quelle notturne, nessun infermiere sul territorio per gestire patologie di media intensità. Non va meglio a Pisa, dove sulle ambulanze, insieme ai volontari, ci sono solo due medici. Un numero insufficiente per rispondere al fabbisogno della città». Michela Cavallin, segretario territoriale del Nursind, il sindacato autonomo degli infermieri, mette subito il dito nella piaga quando affronta il tema della fusione delle centrali 118 di Livorno e Pisa (che la regione vorrebbe portare a termine nei prossimi mesi) e lo fa, d’intesa con il suo omologo pisano, Daniele Carbocci, identificando il problema maggiore: la carenza di personale che, in caso di unificazione così com’è stata pensata dalla Regione, «acuirebbe le criticità anziché risolverle». 

«Manca tutto - aggiunge il Nursind - dai mezzi al personale sanitario: per la centrale 118 di Pisa e Livorno serve una riorganizzazione complessiva in grado di garantire i parametri di sicurezza a norma di legge. Perché oggi le due centrali sono le più disastrate della Toscana». Secondo Cavallin, «non basta provvedere a qualche medico in più, ma occorre intervenire anche sugli infermieri: a Livorno ne servirebbero almeno una decina. Qui come a Pisa la carenza di personale specialistico è certificata anche dal fatto che al 118 risponda un operatore tecnico e non il personale sanitario. Da anni denunciamo la precarietà del servizio 118 sia nella zona livornese che in quella pisana. E la fusione delle due realtà non risolve il problema, ma lo amplifica». Eppure, tutto questo è un paradosso, assicurano Cavallin e Carbocci, perché sono gli stessi «piani regionali che parlano del potenziamento della figura dell’infermiere nel sistema delle emergenze, ma nel momento in cui si va a riorganizzare il servizio, con la fusione delle due centrali, non si pensa minimamente adincrementare mezzi o personale sanitario».

«Chiediamo - aggiungono i due segretrai del Nursind - quanto meno che il territorio regionale sia trattato in maniera omogenea: ci sono centrali, come quelle di Empoli-Pistoia, che hanno a disposizione automediche, ambulanze e personale sanitario di supporto, mentre a Livorno la Regione non prevede neanche l’introduzione di un’automedica». Da qui l’atto d’accusa finale: «Il costante deficit di personale infermieristico, inoltre, fa sì che al 118 sia di Pisa che di Livorno risponda sempre un operatore tecnico, attraverso la cooperativa Esculapio, anziché un infermiere. E’ questa è una palese violazione delle norme di legge che la stessa Regione ha scritto. Un vulnus che speriamo possa essere sanato al più presto»