L'esperienza di Melania ragazza au-pair

Laureata in giurisprudenza è andata in Irlanda per imparare l'inglese

Melania

Melania

Livorno, 28 agosto 2016 - Nei suoi occhi la consapevolezza di avercela fatta e la soddisfazione di aver realizzato il proprio sogno. Imparare l'inglese era l'obiettivo principale per cui Melania Abrans è partita per l'Irlanda lo scorso 13 marzo. Ma alla fine, forse, è stato l'aspetto più superficiale del suo viaggio come tata «au-pair». Tornata a Livorno, infatti, le cose che ha conosciuto meglio sono se stessa, i propri pregi, i propri limiti e le proprie ambizioni. «Era da diverso tempo – spiega – che pensavo di fare un'esperienza all'estero. Ma prima volevo finire l'Università. A fine febbraio mi sono laureata in Giurisprudenza a Pisa e mentre preparavo la Tesi mi sono iscritta al sito au-pair word e per trovare una famiglia che mi ospitasse. Credo, infatti, che la ragazza alla pari sia il miglior modo, e quello più economico, per imparare la lingua». All'inizio, però, le cose non sono andate bene. «Ho trovato una famiglia con 5 bambini in un paese poco fuori Dublino, però quando sono arrivata lì mi sono resa conto che non era il posto giusto per me perché i genitori seguivano un metodo educativo particolare per i loro bambini che io non condividevo. Allora mi sono riscritta al sito e per fortuna dopo 2 giorni ho trovato subito un'altra casa, stavolta proprio a Dublino, con due bambini. Loro sono stati la mia famiglia per più di 5 mesi». E così è iniziata la nuova vita di Melania, tra abitudini rovesciate e nuove scoperte giorno dopo giorno. «Essere una ragazza alla pari non è facile come si può pensare, perché ti devi prendere cura di bambini, anche molto piccoli, per varie ore al giorno ed è faticoso. Inoltre, per quanto si possano trovare persone accoglienti e ospitali come quelle che ho trovato io, non è facile vivere senza degli spazi totalmente tuoi. E senza uscire mai da quello che è sia il tuo posto di lavoro che la tua casa. Non ti puoi mai lasciare andare totalmente. Ma allo stesso tempo, è un'esperienza che ti arricchisce tantissimo. La consiglio veramente tanto, perché oltre a imparare l'inglese, ho capito cosa vuol dire fare la mamma, sono cresciuta io e ho visto crescere il bambino che tenevo. Antonio aveva 11 mesi quando sono arrivata e sono andata via che era diventato un piccolo ometto. Per me è stato emozionante vivere questo cambiamento». Vivere in Irlanda, ovviamente, non è stato solo fare la mamma. «La sera e nel week end ero libera. Mi sono iscritta a una scuola di inglese e in diversi gruppi di incontri per ragazzi. La paura di rimanere sola è stata più forte della timidezza. Questa esperienza mi ha aiutato a buttarmi, a conoscere gente e a fidarmi delle persone. Ho conosciuto tanti italiani che vivono a Dublino, che hanno trovato lì le possibilità che non hanno avuto a casa loro. Ma ho fatto amicizia anche con tante altre persone provenienti da ogni parte del mondo, compreso molti irlandesi che sono veramente «friendly». Ho ascoltato storie, racconti ed esperienze di vita totalmente diverse dalla mia. E ognuna di queste mi ha arricchito, mi ha lasciato qualcosa e mi ha dato la possibilità di vedere le cose in maniera diversa. Sono felice di essere partita, anche se ora sono contenta di essere tornata».