Fiamme a ridosso dell'agriturismo di Igor Protti, terrore tra i turisti

A fuoco la collina di Lari mentre madre e figlia francesi stavano facevano merenda in giardino

Rogo in collina

Rogo in collina

Livorno, 21 agosto - Alle sei del pomeriggio, scampato il pericolo, madre e figlia, turiste francesi, fanno merenda con pane, affettati e vino al resort San Ruffino di proprietà dell’ex calciatore Igor Protti, sulle colline di Lari. Sulle loro teste volteggia l’elicottero dell’antincendio regionale che, a intervalli di pochi minuti, scarica sul versante andato a fuoco centinaia di litri d’acqua. Intorno alla struttura pompieri, carabinieri, vigili urbani e volontari della protezione civile di Lari Casciana Terme. Le due straniere mangiano e sorridono raccontando il terrore vissuto poco dopo le 16 quando erano a bordo piscina, sdraiate a prendere il sole, e hanno iniziato a sentire il crepitio delle fiamme che devastavano sterpaglie, arbusti e bosco.   «Siamo corse in casa – raccontano madre e figlia in francese, inglese e facendosi capire a gesti – poco dopo sono arrivati i vigili del fuoco». Il versante andato a fuoco a ridosso dell’agriturismo dell’ex centravanti e oggi direttore sportivo del Livorno non è vasto e il danno è limitato. Anzi, le fiamme hanno ripulito dove un contadino del posto avrebbe dovuto sfalciare e tagliare alberi nei prossimi giorni. Ma la paura è stata tanta, soprattutto per gli ospiti del resort che, per precauzione, sono stati fatti evacuare dai vigili del fuoco. A innescare il rogo, con molta probabilità, è stato un mozzicone di sigaretta lanciato sul ciglio della via del Molinaccio che collega la strada del Commercio, pochi chilometri prima di Casciana, a Cevoli e a Lari. Non sono state trovate tracce di liquido infiammabile o altro che possa far pensare al dolo. Da lì, in pochissimo tempo, il rogo è salito fino a lambire la piscina dell’agriturismo di Protti, dove si trovavano Herbert Armelle e la figlia Anne, le turiste d’Oltralpe. I pompieri sono stati bravi a fermare l’avanzare delle fiamme, inoltrandosi nel bosco di pini e macchia mediterranea. Altrimenti sarebbe stato un disastro. La polizia municipale ha chiuso le strade per evitare che le macchine dei curiosi potessero intralciare il lavoro dei vigili del fuoco. Alle 18,30 il rogo era sotto controllo e i vigili stavano spegnendo gli ultimi focolai, prima dell’inizio della bonifica da parte degli uomini della protezione civile. Per i turisti, in gran parte stranieri, un pomeriggio sicuramente diverso e inaspettato.