"Il sindaco chieda i dati sugli stanziamenti fatti da Asl per l'ospedale nell'ultimo anno"

Cecina (Livorno), 22 maggio 2017 - “Rinnovo al sindaco Lippi la richiesta già fatta tante altre volte: accertato che ancora oggi manca un progetto concreto che disegni il futuro degli ospedali di Cecina e Piombino, quale presidente della conferenza dei sindaci pretenda i dati relativi agli stanziamenti fatti dall’Asl per ciascun ospedale della zona anno per anno. Una comparazione delle risorse investite su ciascun ospedale sarebbe un indice del reale impegno della Asl verso ciascuno di essi e se è vero, come Lippi stesso continua a sostenere, che sull'ospedale di Cecina non è in atto alcun disinvestimento, i dati lo confermeranno cessando così buona parte delle polemiche”. Continua a far discutere il futuro dell’ospedale di Cecina e a tornare sul tema della dibattuta riforma delle strutture sanitarie che verrà attuata dalla Asl regionale e dalla Regione Toscana è Alessandro Lucibello Piani, esponente dei movimenti civici, che poi prosegue: “Nel caso in cui questi dati continuassero a non essere resi pubblici e Lippi volesse continuare a sostenere di essere il primo difensore della sanità cecinese, non gli resterebbe che un ultima mossa per essere coerente: dimettersi da presidente della conferenza dei sindaci e scendere in piazza con i suoi cittadini per difendere l'ospedale, altrimenti la sua credibilità sarebbe del tutto esaurita. L'acquisita visibilità politica di Lippi con l'elezione irrituale a presidente della conferenza dei sindaci della nuova mega Asl fu per noi un palese campanello d'allarme non potendo che essere una moneta di scambio dove la visibilità acquista da Lippi aveva un prezzo, è ora di ribaltare la posizione a vantaggio di Cecina".

"Questo modo di governare – conclude Lucibello Piani – ossia approvare la fusione degli ospedali senza un progetto scritto nero su bianco in cui sia possibile verificare la sostenibilità tecnica e finanziaria, è un suicido assistito del nostro ospedale in cui Lippi, ad oggi, è il primo responsabile. Anche l’ormai famoso studio di Federsanità costato fior di soldi pare sia scomparso”.