"Il ricorso impugnato da Solvay contro la Regione è una beffa, i sindaci si oppongano"

A tornare sul tema dell'emergenza idrica sono i consiglieri comunali 5Stelle di Cecina e Rosignano

Uno striscione di protesta contro il presunto inquinamento della falda acquifera

Uno striscione di protesta contro il presunto inquinamento della falda acquifera

Cecina-Rosignano (Livorno), 22 aprile 2017 - “Ci siamo sbagliati. Avevamo intravisto uno squarcio nelle politiche di sudditanza industriale che in questo territorio hanno impedito l’approvvigionamento di acqua potabile ai cittadini. Abbiamo creduto che fosse possibile chiudere da subito i pozzi inquinati di Cecina e che la decisione della Regione dello scorso 24 gennaio, che obbligava Solvay a lasciare i pozzi di Steccaia ai cittadini, potesse diventare operativa. Invece no. Solvay ha fatto ricorso, bloccando di fatto il procedimento, finché il Tribunale delle Acque Pubbliche non si sarà pronunciato”. Ad intervenire sono i consiglieri comunali 5Stelle di Rosignano e Cecina – Francesco Serretti, Mario Settino, Elisa Becherini e Rosanna Farinetti – che con un comunicato stampa congiunto tornano sul tema dell’emergenza idrica. “A Solvay Group – si legge ancora nella nota – è stato concesso tutto in questi anni: acqua potabile a costo irrisorio, salgemma dal nostro sottosuolo, finanziamenti e contributi milionari, in cambio di un’occupazione sempre più in calo e di un patteggiamento per sversamenti inquinanti abusivi. In più appena le viene chiesto di rispettare la Legge, subito si trincera dietro la solita strategia del ricorso, come se il danno maggiore lo subisse lei e non i cittadini. Eppure la Legge Galli del 94 e la legge 152 su questo punto sono sempre state chiare: l’acqua potabile prima va data ai cittadini, poi all’agricoltura e solo da ultimo all’industria. Anche la delibera regionale è inequivocabile, Solvay ci deve 4,65 milioni di euro per opere compensatorie in cambio di ciò che ha ricevuto, e deve fermare gli emungimenti da Steccaia per prendere più acqua dal consorzio Aretusa, un depuratore terziario sottoutilizzato e costato ai cittadini 60 milioni di euro”.

“Stiamo presentando nei consigli comunali di Cecina e Rosignano – concludono i consiglieri pentastellati –  un atto di indirizzo per capire la posizione degli amministratori locali rispetto allo stratagemma adottato dalla multinazionale, che di fatto blocca anni di lavori. Ci aspettiamo che lo stesso entusiasmo manifestato dai sindaci e dagli assessori per la delibera regionale numero 40, li faccia ora schierare contro il ricorso presentato da Solvay Group, stando finalmente dalla parte dei cittadini, che hanno diritto all’acqua potabile di Steccaia”.