Il «body» in salsa labronica

Storia di una passione radicata in città. Le onde più belle? Al «Fungo» dei Pancaldi

PASSIONE La punta dei Pancaldi presa d’assalto dai bodyboarders

PASSIONE La punta dei Pancaldi presa d’assalto dai bodyboarders

Livorno, 22 agosto 2016 – È ai Pancaldi il centro nevralgico del Bodyboard italiano. Si tratta di uno sport nato negli anni ‘70 alle Isole Hawaii, una variante del surf che si pratica con una tavola più piccola da tenere sotto il petto da cavalcare da sdraiati (Prone) o in ginocchio (Dropknee). Nel tempo questa disciplina si è espansa un po’ in tutto il mondo, in special modo in Australia e nei vari paesi che si affacciano sugli oceani. In Italia giovani e meno giovani hanno iniziato ad andare sul body con un ventennio di ritardo, a metà degli anni ‘90. Da allora, però, la passione per questo sport è letteralmente scoppiata. E, oltre al litorale romano e alla Liguria, il fulcro del body è diventato Livorno. Soprattutto la punta dei Bagni Pancaldi, il celebre «Fungo». Lì le onde che si infrangono contro gli scogli creano un vortice (tubo è il termine tecnico) perfetto, che consente ai «bodyboarders» di divertirsi e compiere manovre. «La nostra città – spiega un ragazzo che pratica body da anni – ha una lunga tradizione di body e questo sport è particolarmente radicato. Abbiamo avuto anche il primo e unico negozio che vendeva solo ed esclusivamente tavole bodyboard. Niente surf, niente skate, solo body. Si chiamava Marafrica». Ecco perché al mare capita spessissimo di vedere persone di ogni età indossare la muta, infilarsi le pinne ai piedi e andare in acqua con la tavola. «Noi siamo un bel gruppo di amici che siamo quasi tutti nati e cresciuti ai Bagni Pancaldi. Abbiamo adolescenti di 12 anni e adulti over 40. Tutti amanti del body. Le onde al Fungo sono adatte per praticare questo tipo di sport perché creano quel ricciolo perfetto dentro il quale ci infiliamo per le acrobazie. Sono convinto che le condizioni che abbiamo noi, ce le invidierebbero in tanti altri paesi che si affacciano sull’Oceano. Qui, ovviamente, le onde sono più basse ma il nostro livello di body è senza dubbio equiparabile a quello di altre zone dove questa cultura è più diffusa». Per fare gruppo e condividere foto, video e immagini, è stata creata anche una pagina Facebook, che ha il nome di Bodyboard Lab che si può incontrare come Blab. «Per noi il body è tutto. Andiamo in mare tutto l’anno, aspettando la giornata ideale con le onde giuste. Viviamo per quello, stiamo attenti alle previsioni meteo marine e ci spostiamo sempre alla ricerca delle condizioni migliori. Noi mettiamo da parte i soldi e facciamo viaggi per questo sport. È la nostra più grande passione, perché quando siamo in mare, sulla tavola e con le onde davanti non abbiamo bisogno di nient’altro».

Nicolò Cecioni