Grandi Molini, no allo sospensione della mobilità. Rossi: "Siamo al limite della decenza"

Il governatore della Toscana: "Comportamento irragionevole e irresponsabile"

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Livorno, 14 aprile 2017 - Il gruppo Grandi Molini Italiani ha rifiutato la richiesta, formulata ieri dal consigliere del presidente regionale per il lavoro, Gianfranco Simoncini, di sospendere la procedura di mobilità riguardante i lavoratori in esubero in vista dell'incontro previsto il 20 aprile a Roma presso il ministero dello Sviluppo economico. Lo ha reso noto la Regione Toscana. «Sarebbe stata una decisione opportuna - ha commentato Enrico Rossi - per far sì che la riunione in calendario possa svolgere fino in fondo un ruolo positivo rispetto a una vicenda che sta determinando una forte tensione sociale sul territorio livornese».

L'ennesimo rifiuto è arrivato stamani, nel corso dell'incontro che si è tenuto presso gli uffici regionali del lavoro di Livorno al quale hanno partecipato rappresentanti dell'azienda e delle organizzazioni sindacali nel quale Simoncini ha ribadito la richiesta, proponendo altresì di riconvocare per il 21 la riunione per lo svolgimento della procedura formale. La decisione di non voler sospendere la procedura di mobilità, spiega la Regione, «va a sommarsi a quella di non voler utilizzare la cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, prevista per le aree di crisi complessa».

«Giudico il comportamento dell'azienda - ha aggiunto Rossi - al limite della decenza, oltre che irragionevole e irresponsabile. La richiesta di sospensione della procedura di mobilità aveva una sua logica. Ma in questa vicenda si è perso qualsiasi barlume di logica dato che non ho memoria di una chiusura così totale da parte di un'azienda, in tutte le vertenze fin qui affrontate. La Regione ribadisce la totale disponibilità e solidarietà ai lavoratori e io trascorrerò il giorno di Pasqua con loro».