Investito, sepolto e scomparso. E’ bufera sul gatto ‘fantasma’

Livorno: infuria la polemica su un controverso "smaltimento"

Tiziano Anguillesi, proprietario del gatto "scomparso", durante la seduta

Tiziano Anguillesi, proprietario del gatto "scomparso", durante la seduta

Livorno, 21 maggio 2017 - "Il gatto è mio e me lo seppellisco io". Ma il gatto in questione non si trova più e a distanza di un anno dalla sua morte - era stato investito da un’auto il 24 maggio del 2016 - un gruppo di cittadini livornesi (e gattare inferocite) ha guidato l’assalto all’assessore grillino alla tutela animali Andrea Morini, in una commissione consiliare fiume lunga oltre 4 ore e costata centinaia di euro di soldi pubblici.

Il caso era già passato dal consiglio comunale qualche mese fa, quando si decise di approfondirlo proprio in una commissione ad hoc. Una folla sui banchi della sala consiliare, ben più ricca di certe riunioni dove si affronta la chiusura di fabbriche con perdita di posti di lavoro, ma anche questo è un segno dei tempi. Spadino era un bel micione nero con gli occhi gialli: il suo corpo senza vita era stato affidato dopo l’incidente all’associazione Oipa che - per convenzione con il Comune di Livorno - si occupa di animali feriti, incidentati e dello smaltimento cadaveri.

"È stato impossibile riavere la salma, alla quale i miei due bambini volevano e vogliono dare degna sepoltura - spiega il padrone, Tiziano Anguillesi - L’inizio di una vera odissea: dopo quattro mesi ci hanno finalmente riconsegnato delle ossa e, tengo a precisarlo, erano in una scatola di cartone con scritto ‘Ricambi per biciclette’".

Il gatto Spadino
Il gatto Spadino

"Così, sempre più insospettiti - prosegue Anguillesi -, abbiamo fatto fare a nostre spese un esame dal professor Carlo Cantile del dipartimento di scienze veterinarie all’università di Pisa". Qui la macabra scoperta, perché dall’analisi dei resti emergono inconguenze: "Si tratterebbe di resti appartenenti a due diversi gatti, “vecchi” di almeno un anno - ha sottolineato Anguillesi in commissione - Chiediamo allora al Comune di aprire un’inchiesta, perché potrebbe essere l’indizio della presenza di una fossa comune non a norma di legge e pericolosa per l’inquinamento del sottosuolo".

Nel mare magnum di interventi che si sono susseguiti e accavallati nell’incredibile commissione - il presidente ha dovuto più volte intervenire per stemperare gli animi - assessore e uffici tecnici si sono affrettati a dire che "la sepoltura era avvenuta secondo il regolamento della tutela animali comunale - come ha spiegato il dottor Fabio Ferrari - Ed esiste una dichiarazione giurata dell’Oipa che conferma come il gatto riesumato e poi riconsegnato fosse proprio quello investito il 24 maggio 2016".

Ma il muro contro muro non accenna a smorzarsi e anzi i cittadini chiedono al sindaco Filippo Nogarin con una lettera " la ripetizione delle analisi sulle ossa in questione, a spese nostre si intende. Chiediamo anche la chiusura della convenzione con Oipa per manifesti disservizi". Sipario (per ora).