Presunti abusi sessuali su dodicenne, uomo scarcerato, ora è ai domiciliari

Il Riesame accoglie il ricorso

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Livorno, 12 dicembre 2016 - Una vicenda di presunti abusi sessuali che ha adesso un colpo di scena giudiziaria.Il tribunale del riesame di Firenze ha accolto il ricorso di un uomo di 44 anni, nato a Pontedera ed abitante nel Livornese, e lo ha scarcerato stabilendo la misura più tenue degli arresti domiciliari.

L'uomo avrebbe attirato e baciato in una pineta del litorale pisano una bimba di 12 anni dopo averla adescata sui social WhatsApp e SayHi, quindi è stato arrestato in carcere con l'accusa di violenza sessuale su minorenne.

Nell'episodio specifico il 44/enne avrebbe attirato, con frasi suadenti, approfittando della sua esperienza e del divario di età, la dodicenne nella pineta per indurla ad atti sessuali come provato dagli scambi di messaggi. Secondo le indagini di polizia giudiziaria il 44enne ha baciato la minore nel bosco ma poi ha desistito dai suoi approcci sessuali e si è allontanato perché è sopraggiunto il padre della bambina che, insospettito dagli atteggiamenti insoliti della figlia, la stava cercando ed è arrivato in tempo per interrompere la violenza sessuale.

Così, il tribunale del riesame di Firenze ha riconosciuto a carico del 44enne gravi indizi di colpevolezza e, richiamando altri episodi simili in cui lo stesso indagato era rimasto coinvolto in passato, ha sottolineato il pericolo di reiterazione di reati sessuali da parte dell'indagato. Inoltre, riportano i giudici, il 44/enne, non avrebbe dimostrato adeguata capacità di autocontrollo «di certe sue tendenze sessuali patologicamente orientate verso soggetti giovanissimi» e ci sono stati in passato altri tentativi di adescamento nei confronti di altri soggetti giovani.

Tuttavia, però, per i giudici del riesame, «tenuto conto che si tratta di episodi di circa un anno fa e dell'effetto deterrente dell'esperienza carceraria già subita, la misura idonea per prevenire il pericolo di una ulteriore reiterazione dei reati è quella degli arresti domiciliari» senza avere contatti con persone diverse dai familiari. Secondo quanto appreso, l'uomo risulta anche indagato per adescamento di altri minorenni sul web e per sostituzione di persona, giacché su Facebook e altri social faceva credere di essere un giovane di 21 anni e di bell'aspetto per ottenere foto nude dalle bambine, contattate sulla Rete. Inoltre, sempre secondo quanto appreso, durante alcune perquisizioni dei mesi scorsi gli sarebbe stata sequestrata un'ingente quantità di materiale pornografico e pedopornografico, nell'ordine di migliaia di file e documenti digitali trovati nel suo computer.