Commercio, attività in aumento

Val di Cecina, i negozi sfidano la crisi

Un negozio (foto di repertorio)

Un negozio (foto di repertorio)

Cecina (Livorno), 23 ottobre 2016 - Una crescita uniforme sul territorio provinciale. E’ quella che emerge dall’analisi per sistemi economici delle imprese attive fatta dal Centro studi della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno.

"Vanno con lo stesso passo l’area livornese, la Val di Cecina e la Val di Cornia (tutte fanno segnare un +0.4%), mentre fa un po’ meglio l’Arcipelago (+0.6%)", si legge nel documento.

Sempre a proposito di imprese attive – ovvero quelle iscritte al registro delle imprese che non risultino inattive, cessate, sospese, liquidate, fallite o con procedure concorsuali aperte – il grafico relativo all’area cecinese è molto chiaro e orientato in positivo. In un raffronto tra il primo semestre 2015 e 2016 si vede come Bibbona abbia mantenuto invariate le sue 453 imprese attive; Castagneto Carducci è passato da 1052 a 1056; Cecina da 2731 a 2744 e Rosignano Marittimo passa da 2494 a 2501 imprese attive.

"Al contrario di quanto era accaduto nel 2014, il livello d’imprese attive presenti in tutti e quattro i sistemi economici locali provinciali risulta in crescita tendenziale alla fine del 2015, con la Val di Cecina e l’Arcipelago che si pongono sopra la media provinciale: è qui che si trova il 23.7% delle imprese attive – si legge nel documento del Centro studi – Per quanto riguarda il tasso di crescita provinciale, al netto dell’analisi della natimortalità, la Val di Cecina fa segnare un indice ampiamente positivo (+1.46%)".

"Le imprese individuali rappresentano la maggioranza assoluta o relativa in svariati settori dell’economia provinciale, fra gli altri l’agricoltura, il commercio, le costruzioni, il manifatturiero, ma anche le attività finanziarie e assicurative e le altre attività di servizi – spiega il Centro studi – Le società di persone sono largamente diffuse nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione e nelle attività immobiliari, mentre le società di capitale sono più frequenti nel settore estrattivo, nella fornitura di acqua energia elettrica, gas, reti fognarie, nelle attività immobiliari e nelle attività artistiche, sportive. Le altre forme assumono percentuali predominanti nella sola sanità".